Bombe a grappolo, Crosetto ristabilisce la verità: “Italia è contraria ma i russi le usano da sempre”

8 Lug 2023 14:56 - di Rosaria Ambrogio

“Il mio pensiero? L’Italia ha aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo, che ne vieta l’uso, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio. Ero sottosegretario alla Difesa, nel 2011, quando la ratificammo.  I russi le usano da sempre. Anche in Ucraina. Dall’inizio”. Con questo tweet il ministro della difesa, Guido Crosetto, ha fatto giustizia dell’ipocrisia che circola sull’utilizzo di quest’arma, tra contestazioni e ripicche di chi vorrebbe vietarne la dotazione agli ucraini. In sostanza, il motto benpensante sarebbe: ” Fate usare le bombe a grappolo ai russi contro gli ucraini ma non permettete che gli ucraini si difendano e le usino a loro volta”.

Kiev: “Le impiegheremo solo per liberare i territori occupati”

A fare chiarezza sulle posizioni di Kiev è stato il ministro della difesa , Oleksiy Reznikov:” L’Ucraina si impegna a non usare le bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti su territorio russo e nei centri urbani” ha detto il ministro aggiungendo che il suo Paese ” utilizzerà queste munizioni solo per liberare i propri territori”, ha scritto Reznikov.

Cosa sono e perché sono bandite

Le bombe a grappolo (in inglese chiamate cluster bombs) vengono utilizzate a partire dalla Seconda guerra mondiale e sono dei contenitori che trasportano decine o centinaia di bombe più piccole, note anche come “submunizioni”. Possono essere sganciate da un aereo o lanciate da terra o da mare. Quando raggiungono un’altezza prestabilita, a seconda dell’area interessata che può essere ampia quanto diversi campi da calcio, si aprono e le bombe al loro interno si distribuiscono, “a grappolo” sull’area sottostante. Per questo l’uso, lo stoccaggio e il trasferimento delle bombe a grappolo sono vietati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulle munizioni a grappolo del 2008, che è stata firmata da oltre 100 nazioni.

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