Bonaccini attacca il governo con Figliuolo appena atterrato. FdI: “È schizofrenico, pensi a lavorare”

4 Lug 2023 10:26 - di Chiara Volpi
Bonaccini

Emilia Romagna, dopo il volo di ricognizione di ieri sulle zone alluvionate la polemica corre sul filo. A cavalcarla, il governatore Bonaccini, che non pago delle rassicurazioni del generale Figliuolo in veste di commissario per la ricostruzione – ruolo a cui il presidente Pd ambiva pervicacemente – ripertica malumori di varia origine e rilancia sulle accuse al governo: «Esecutivo in ritardo imbarazzante». Non solo.  Con il generale Francesco Paolo Figliuolo appena atterrato in regione, i sindaci dem dell’Emilia Romagna già tirano per la giacchetta il super commissario, sgomitando a più non posso perché faccia come dicono loro.

Emilia Romagna, Bonaccini cavalca la polemica anti-governativa “in volo”

Nel giorno del sorvolo sulle zone alluvionate, con il presidente Stefano Bonaccini al seguito del generale al vertice del Comando operativo interforze insomma, la sinistra locale scalpita e recalcitra. E a poco servono le rassicurazioni di Figliuolo che, dopo un primo incontro con le istituzioni, gli amministratori locali e le parti sociali, nel corso del punto stampa in Regione ha subito chiarito: «Parlerò pochissimo perché sono venuto qua per ascoltare. Io in questo momento sono designato ma non ho ancora ricevuto la formalizzazione dell’incarico però sentivo la necessità di darvi delle informazioni.

Le rassicurazioni di Figliuolo e la promessa in bilico del governatore

Aggiungendo: «Vedere questo territorio che in questo momento porta ancora delle cicatrici, vederlo sfregiato e così lesionato mi provoca dei forti sentimenti emotivi… Il mio pensiero va alle vittime e a quelli che sono ancora sfollati e a quanti ovviamente stanno soffrendo dal punto di vita morale e materiale per questa tragedia che ha duramente colpito il versante emiliano per ben due volte».

Bonaccini spara nel mucchio: e insiste su presunti «ritardi imbarazzanti» dell’esecutivo

Manca il decreto, ma Figliuolo è «designato» a tutti gli effetti. E questa cosa evidentemente Bonaccini fatica ancora a metabolizzarla. Così, amareggiato oltremisura e scontento come non mai, il governatore continua ad alzare l’asticella delle recriminazioni anti-governative, e i toni della polemica a tutto campo. «Tutti hanno detto una cosa, parti sociali e amministratori locali: dobbiamo fare presto e bene», insiste a dire il presidente di Regione. Proseguendo: «E tutti hanno richiamato l’esperienza del terremoto che ha visto fare presto e bene», ha sostenuto l’ex candidato alla segreteria dem dopo aver incalzato a favore di telecamere da Mattino 5 sui «ritardi imbarazzanti» dell’esecutivo.

Intanto i sindaci dem sgomitano sulle richieste di spesa post-alluvione

Intanto però, dopo aver sparato nel mucchio, e nonostante abbia garantito generale Figliuolo «tutta la collaborazione possibile» in nome della necessità di «lavorare insieme, per obiettivi comuni», Bonaccini sorvola sulle diverse gatte da pelare che rischiano di inficiare la collaborazione istituzionale tra le diverse parti in campo sul post alluvione promessa a Figliuolo. A partire dalle rogne rivendicazioniste che si sono scatenate all’interno dello schieramento dei primi cittadini dem. Una polemica che va avanti ormai da giorni, con il centrodestra impegnato a replicare e contrastare i sindaci rossi sulle richieste di spesa post-alluvione.

Buonguerrieri (FdI) replica alle polemiche dem

Ebbene, su questo fronte aperto la deputata romagnola di FdI Alice Buonguerrieri, nel replicare alle continue accuse di Schlein e Bonaccini sulle tempistiche legate ai fondi post-alluvione (e non solo), proprio ieri è tornata sul punto, parlando di spese inaccettabili e di richieste «quasi a scrocco». Perché nel suo elenco che analizza e commenta il cahier de doleances dei sindaci di sinistra, c’è davvero di tutto un po’. Dal museo medievale di Bologna all’ex convento di San Mattia del capoluogo emiliano (sede dell’istituto storico della resistenza e della liberazione che, rileva Il Giornale oggi, «è già ben finanziato dall’amministrazione Lepore»).

Ecco l’elenco dei danni con le «richieste a scrocco»

Passando per l’Irccs Rizzoli. La pista ciclabile del lungo Savio a Cesena. E tanto per non farsi mancare nulla, istituti vari e interventi su palazzi storici, di cui – in alcuni casi – si chiede il ripristino degli infissi. E del manto di copertura. Un affollato elenco di richieste che, nel mescolare e rivendicare interventi di vario genere che non sempre avrebbero a che fare con i danni post-alluvione, porta la Buonguerrieri a osservare che «fa bene Bonaccini a incontrare il generale Figliuolo. Come a mettersi a disposizione per il superamento delle emergenze causate dall’alluvione. Ma le sue polemiche sono pretestuose. E fuori luogo».

«Spese inaccettabili»: Bonaccini e sindaci rossi colpiti e affondati

E ancora, prosegue la Buonguerrieri, «il governo ha nominato il commissario appena sono arrivate, in ritardo, le stime. E nonostante negli elenchi vi sia di tutto, anche molte opere che con l’alluvione non c’entrano nulla». Rilievi e contrappunti riguardo ai quali l’esponente FdI s’interroga nel dettaglio, domandosi anche per esempio «come dal 2012 abbiano impiegato il proprio tempo in Regione. E per quali ragioni non abbiano colpevolmente utilizzato i fondi contro il dissesto idrogeologico». «Dovrebbero spiegarlo ai cittadini colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche», tuona l’esponente di FdI. Ricordando contestualmente che l’esecutivo Meloni ha già stanziato 4 miliardi. E che ora, con Figliuolo al comando, la struttura commissariale procederà spedita.

«L’atteggiamento di Bonaccini è schizofrenico. Pensi a lavorare»

Quindi aggiunge: «I due miliardi sono sotto il consueto esame della Corte dei Conti e saranno disponibili a brevissimo. Nel frattempo, invece di polemizzare sulla pelle degli alluvionati per questioni ideologiche, il governatore dell’Emila Romagna pensi a lavorare. E la smetta con questo atteggiamento schizofrenico di chi dice basta polemiche, e poi continua a sollevarle. Una volta tanto faccia prevalere le ragioni del buon governo della cosa pubblica e non della campagna di adesioni al Pd». Bonaccini colpito. E affondato.

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