Caos Tari, l’ultimo “regalino” di Gualtieri: spediti in ritardo i bollettini, toccherà ai romani pagare la mora
Gualtieri si mostra impavido e sorridente e totalmente sordo a recriminazioni e polemiche che dilagano in Campidoglio. L’ultima esplosa in tutto il suo fulgore nelle scorse ore, rilanciata niente poco di meno dalla Raggi che l’ha preceduto sullo scranno capitolino, riguarda l’annosa questione della immondizia e l’odiosa gabella della Tari: unico punto fermo – pagare prima di tutto – di una situazione al collasso che, tra disagi e rinvii. Rischi sanitari e indignazione civica, impone di assolvere al versamento intestato a un servizio a dir poco inefficace. E che, tra raccolta a singhiozzo e smaltimento perennemente in discussione, ha trasformato le strade delle città eterna in discariche a cielo aperto.
L’ultimo “regalino” di Gualtieri ai romani: il Campidoglio spedisce la Tari in ritardo e i cittadini dovranno pagare la mora
Un impiccio, quello della Tari, che a quanto emerge in queste ore, si avvita su stesso anche per l’ennesimo disguido che rischia di penalizzare cittadini già esasperati. E che sovraccarica di tensione le nubi di tempesta che già si annidano inquietantemente sopra la testa del sindaco Gualtieri. Un caos che ieri, la ex prima cittadina grillina, ha riassunto in una nota condivisa con gruppi capitolini M5S e Lista Civica Raggi. «Caos cartelle Tari: Ama consegna i bollettini doppi – per sanzioni già pagate – o in ritardo. E così circa 200.000 utenti rischiano di dover pagare una mora. Al di là delle responsabilità, le inefficienze di Ama non possono ricadere sui cittadini: il Sindaco e l’azienda sospendano immediatamente le sanzioni e le doppie richieste di pagamento per bollettini già saldati».
Rocca (FdI): «Con quale coraggio Ama chieda soldi per un servizio che non eroga?»
Un caos e un sollecito su cui, ad oggi, Gualtieri tace, mentre ancora gongola sui social per il ritrovamento di una testa di marmo in Piazza Augusto Imperatore. E un ultimo casus belli su cui, sempre sui social, insulti accuse dei romani esasperati dalla gestione capitolina dei rifiuti si sprecano, imperversando a profusione. E così, mentre Il Campidoglio ha già spedito all’indirizzo di almeno 200.000 romani tra famiglie, commercianti e imprese, il bollettino della tassa dei rifiuti – destinato ad arrivare dopo la scadenza prevista del 31 luglio. Con conseguente mora da pagare – il consigliere di FdI, Federico Rocca si augura «che Ama non proceda con questo criterio visto che non è una morosità colpevole da parte dei cittadini».
Il danno e la beffa: ora toccherà ai romani farsi carico di tassa e mora
E a stretto giro, incalza: «C’è da chiedersi – continua il consigliere e rilancia Libero in edicola oggi – con quale coraggio Ama chieda soldi per un servizio che non eroga ai cittadini senza considerare che, anche per la municipalizzata, c’è un problema perché incassa la Tari in ritardo e questo avrà conseguenze sul bilancio e, quindi, ulteriori problemi su una gestione dove è saltato tutto». Criticità di uno status quo che, rileva ancora Libero, Ama aggrava decidendo «di spedire contemporaneamente quasi 1.2 milioni di lettere ai romani. E, di queste, 200.000 sono raccomandate per le utenze non domestiche. L’azienda sa bene che parte di questi utenti riceveranno l’avviso oltre la data del 31 luglio», scrive il quotidiano di Feltri. Ma tant’è. E il caos si eleva all’ennesima potenza, coi i romani chiamati a pagarne il conto…
Caos rifiuti e pasticcio sui bollettini Tari, ma da Gualtieri tutto tace…
Così, prosegue Libero, mentre Ama sa bene «che le vigenti regole dicono che i consumatori, dopo la consegna, hanno un mese di tempo per pagare le rate della Tari nell’anno in corso. Come 60 giorni in caso di accertamento sul pregresso», «trattandosi di raccomandata, conta la data di notifica. Quindi, chi riceverà la cartella dopo il 31 luglio, diventerà suo malgrado moroso». Una morosità indotta che il cittadino dovrà caricarsi sulle sue spalle, oltre al saldo della tassa. Salvo tempestivi interventi in corsa che, al momento, non sembrano essere in calendario.
Gli utenti contro Gualtieri: sui social scoppia la bufera
Un silenzio che, unito ai cumuli di spazzatura in strada, indigna i romani e scatena l’ira degli utenti sui social. E di noi cosa resterà?», si chiede qualcuno rispondendosi poi da solo, amaramente: «Tonnellate di spazzatura». E ancora. «La città è allo sbando e lei continua a far finta di niente», tuona qualcun altro. Mentre un terzo, preso a campione dal Corriere della sera nelle pagine romane, chiosa laconicamente: «Tra poco anche la monnezza davanti casa mia sarà un reperto…».