
Chi è Elena Milashina, la giornalista brutalmente aggredita: ha le dita rotte e i capelli rasati a zero
La giornalista di Novaya Gazeta Elena Milashina, autrice di numerose inchieste su violazioni dei diritti umani in Cecenia, fra cui quella sugli abusi e uccisioni di persone Lgbtq nel 2017, è stata aggredita poco dopo il suo arrivo nella Repubblica del Caucaso per presenziare al tribunale Akhmat all’udienza conclusiva del processo a carico di Zarema Musaeva, madre dell’avvocato per i diritti umani e attivista in esilio Abubakar Yangulbaev, condannata a oltre cinque anni di carcere con l’accusa di frode e attacco alle autorità.
Un gruppo di uomini armati e con il volto coperto ha aggredito brutalmente Milashina e l’avvocato Aleksandr Nemov coinvolto nel caso Musaeva. L’auto di Milashina e Nemov è stata bloccata da uomini armati sulla strada dall’aeroporto alla città. Secondo il Team Against Torture, i due sono stati presi a calci, anche in faccia. I loro strumenti di lavoro, fra cui i telefonini, sono stati portati via e distrutti. Gli assalitori si erano fatti dare i codici di accesso dei telefoni. Nemov ha denunciato che durante il tragitto, la loro auto è stata bloccata da tre auto. Gli aggressori, secondo l’avvocato, li hanno anche minacciati puntando loro una pistola alla tempia.
Milashina ha riportato diverse dita rotte su entrambe le mani e spesso perde conoscenza, ha riferito il Team Against Torture. Le è stata diagnosticata una lesione cranica. Gli aggressori le hanno rasato i capelli a zero e le hanno gettato addosso vernice verde. Nemov ha un infortunio alla gamba, presumibilmente dovuto a una coltellata. È cosciente. Milashina e Nemov volevano essere interrogati in ospedale da un agente di polizia, ma non sono riusciti a farlo.
Nata a Dalnergorsk nel 1978, Elena Milashina è considerata una delle più importanti giornaliste investigative russe. Nel 1997, a soli 19 anni, comincia a scrivere per la Novaya Gazeta, sotto l’occhio vigile di Anna Politkovskaya, la prestigiosa giornalista russa uccisa in circostanze misteriose nel 2005. E proprio Milashina è considerata da molti una delle principali eredi di Politkovskaya