Conferenza di Roma, Meloni: “Un altro grande successo italiano. Sulle migrazioni va cambiata impostazione”
La conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni che si terrà domenica 23 luglio alla Farnesina “è un altro grande successo italiano”. A rivendicarlo è stata Giorgia Meloni, nel corso di un’intervista al Tg1. Il premier ha spiegato che “avremo oltre 20 Paesi mediterranei, arabi, europei, africani, 16 tra capi di stato e di governo, 10 organizzazioni internazionali”. “Tutti insieme ad affrontare il tema delle migrazioni, capire come aiutare i Paesi dai quali i migranti partono, capire come fermare la tratta degli esseri umani e i trafficanti”, ha chiarito.
Vi ripropongo la mia intervista al Tg1. Buona serata. pic.twitter.com/KKsPQsJRzp
LEGGI ANCHE— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 22, 2023
Meloni: “La conferenza sulle migrazioni è un altro grande successo italiano”
Si tratta, ha quindi ricordato Meloni, di “un modello cooperativo che noi proponiamo con questi Paesi che hanno in comunione il Mediterraneo, un interesse convergente”. Il presidente del Consiglio ha anche ribadito che sui migranti “bisogna cambiare impostazione rispetto a quelli che ci hanno detto che non bisognava difendere i confini e che la migrazione era un diritto che non poteva essere limitato”.
“L’immigrazione illegale va fermata definitivamente”
“Noi abbiamo cambiato questa impostazione, altrimenti con la situazione che c’è diventa impossibile la pressione sulle nostre coste, per questo bisogna trovare soluzioni strutturali. Io il fenomeno della migrazione illegale lo voglio fermare definitivamente, per fare questo c’è bisogno di cooperazione internazionale”, ha chiarito Meloni ai microfoni del Tg1.
“La grazia a Zaki è un segno di rispetto per l’Italia. Era giusto farlo, non mi interessa la riconoscenza”
Il premier quindi è tornata sulla grazia concessa dall’Egitto a Patrick Zaki, che arriverà domani in Italia. “È un risultato raggiunto con pazienza e determinazione, la grazia concessa è un altro segno di rispetto che l’Italia ha in questo momento, un approccio diverso con i Paesi del Nord Africa”, ha spiegato il premier, sottolineando che “era obiettivo importante e voglio anche dire che, rispetto al dibattito di questi giorni, che non mi aspetto per questo riconoscenza, non mi interessa”. “Era giusto farlo, l’abbiamo fatto e lo facciamo indipendentemente da ogni altra considerazione”, ha concluso il premier.