Conferenza sui migranti, il segretario dell’Avsi: “Meloni ha centrato i concetti giusti”
La rotta indicata alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, promossa dal governo italiano, convince le organizzazioni che operano nel settore della cooperazione. I pilastri su cui si fonderà il “processo di Roma”, come il premier ha definito ciò che ha preso il via dalla conferenza e che rappresenta di fatto l’inizio del Piano Mattei per l’Africa, sono, infatti, quelli “giusti”, ha sottolineato Giampaolo Silvestri, segretario generale di Avsi, organizzazione non profit impegnata nella cooperazione e nell’aiuto umanitario in 40 Paesi.
Il mondo della cooperazione approva la linea del “partenariato paritario”
I temi chiave usciti dalla conferenza sono cooperazione, partenariato, fondi per lo sviluppo e corridoi umani. Intervistato dal Corriere della Sera, Silvestri ha sottolineato che “l’Africa ha bisogno di un partenariato paritario, pertanto, dobbiamo comprendere insieme cosa fare”. “La cooperazione – ha aggiunto – ha un ruolo decisivo in questo senso, così come i fondi, molti dei quali già ci sono. Fondamentale sarà il coinvolgimento dell’Unione europea”.
La conferenza sui migranti è stata “l’avvio positivo del processo”
Dunque, l’avvio del processo è stato “positivo” e ora si guarda ai prossimi passi: “Occorrerà valutare le azioni future”. Meloni ha già chiarito che l’impostazione della conferenza e del percorso che ha avviato è molto concreta, calibrata su progetti strategici di sviluppo, da concordare con i Paesi destinatari sulla base delle esigenze prioritarie che loro indicheranno. E ha assegnato un ruolo fondamentale alla formazione in loco per coloro che intendono arrivare in questa parte di mondo.
Silvestri: “Ora fare rete e scegliere le priorità”
La “formazione professionale connessa alla domanda del mercato del lavoro” è stata indicata come priorità anche dal segretario dell’Avsi, per il quale bisogna anche decidere “su quali Paesi africani concentrarsi”. “L’Africa ha 53 Stati, diversi tra loro, urgono delle priorità”, ha detto Silvestri, per il quale in Italia c’è la necessita di “fare maggiormente rete”. “L’approccio alla cooperazione e allo sviluppo è multi-stakeholder , quindi, con tanti soggetti diversi che intervengono nel processo. Bisogna migliorare l’interazione e la comunicazione tra tutte le parti”.