Cospito, imputazione coatta per Delmastro. Il sottosegretario: «Non ho violato alcun segreto»

6 Lug 2023 18:02 - di Michele Pezza
Delmastro

Il Gip di Roma ha disposto l’imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in relazione al caso Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis. Per il giudice in particolare sussiste sia l’elemento oggettivo che quello soggettivo del reato. La procura di Roma, che ora dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio, aveva chiesto l’archiviazione per Delmastro ritenendo l’esistenza oggettiva della violazione ma che non ci fossero prove sull’elemento soggettivo, ovvero che fosse consapevole dell’esistenza del segreto.

Il pm aveva chiesto l’archiviazione

L’indagine scattò a seguito di un esposto del verde  Angelo Bonelli dopo che il deputato Giovanni Donzelli riferì nell’aula di Montecitorio il contenuto della conversazione avvenuta nel carcere di Sassari tra alcuni parlamentari del Pd, Cospito e altri malavitosi. Erano i giorni in cui l’anarchico faceva lo sciopero della fame contro il regime carcerario del 41 bis, cui era sottoposto insieme a mafiosi e camorristi. A dirlo a Donzelli fu Delmastro. Va da sé  che se il sottosegretario avesse immaginato di violare la legge, avrebbe raccomandato massimo silenzio al collega di partito. Del resto, come avrebbe potuto considerare riservata la relazione d’ufficio relativa a una visita in carcere strombazzata in tutti i tg e pubblicata su tutti i giornali?

Delmastro: «Tutto si chiarirà»

È presumibile che analogo ragionamento abbia fatto il pm nel momento in cui ha chiesto l’archiviazione. Ma il Gip ha disposto diversamente, ricorrendo all’imputazione coatta. A questo punto il pm ora dovrà chiedere il rinvio a giudizio del sottosegretario, su cui deciderà un giudice per l’udienza preliminare (Gup). Delmastro ha accolto con fermezza e serenità la decisione. «Avrò modo, davanti al Giudice per l’udienza preliminare – ha scritto in una nota – di insistere per il non luogo a procedere per insussistenza dell’elemento oggettivo, oltre che di quello soggettivo. Sono fiducioso che la vicenda si concluderà positivamente, convinto che alcun segreto sia stato violato, sia sotto il profilo oggettivo che sotto il profilo soggettivo».

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