Crosetto contro Bonelli e compagni: “Eco-fanatici che vanno fermati, fanno solo il gioco della Cina”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista alla “Verita‘” attacca gli eco-fanatici come Bonelli e Timmermans e spiega che “pensare che attività industriali profondamente diverse, dai produttori di angurie alle acciaierie, possano raggiungere tutte insieme l’impatto ambientale zero, e’ pura, anche se lucida, follia. Eppure, questi signori insistono: qualcuno perché ha i paraocchi, qualcun altro, come il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, perché convinto di guadagnarci qualcosina in termini di consenso. Ma parliamo, in quest’ultimo caso, di uno zero virgola”.
Bonelli e Timmermans ci portano alla rovina
Pertanto, spiega il co-fondatore di Fratelli d’Italia, si persevera con un’impostazione controproducente: “Esattamente. Caricando questa discussione di ideologia, per paradosso, questi personaggi stanno facendo soltanto del male al nostro pianeta. Una volta che avremo distrutto un quarto dell’industria europea per regalarlo alla Cina, come pensate che reagirà la gente? Per reazione, tutti odieranno ogni buon proposito ambientale, associando le battaglie sul clima alla perdita secca di posti di lavoro. Insomma, se vogliamo salvare l’ambiente, l’ideologia di Timmermans è il classico esempio da non seguire”.
Confindustria, che associa il caldo al Covid, e suggerisce di far leva sulla cassa integrazione: “Associare il caldo al Covid mi sembra eccessivo, un paragone perlomeno discretamente azzardato. Quanto alla cassa integrazione, non mi pare occorra un provvedimento di natura generale, piuttosto è necessario prendere atto della difficoltà di svolgere alcuni lavori con temperature eccessive. I primi a rendersi conto se si può lavorare o meno con certe temperature sono anzitutto i datori di lavoro seri”.
Crosetto sugli eco-fanatici: le emissioni zero sono impossibili
Se in Europa dovesse vincere l’asse popolari-conservatori, l’ambientalismo estremo di questi anni sarà consegnato ai libri di storia: “Sì, perché altrimenti l’industria europea sarebbe condannata. Ammaineremmo la bandiera blu con le stelle per sventolare la bandiera bianca. Diventeremmo una succursale cinese. Eppure, in questi giorni, sento in giro troppe invettive e poche analisi strategiche”.
“Qualcuno – aggiunge il ministro nell’intervista – si sta forse chiedendo qual è la catena di materie prime necessarie per realizzare la filosofia green? Qualcuno è consapevole che il 70 per cento di quelle materie prime è in mano alla Cina? Consegnarsi economicamente a Pechino, salvo poi sui tavoli multilaterali preoccuparsi della sua politica aggressiva, è semplicemente schizofrenico”, ha concluso Crosetto.