Da Report e sinistra ancora attacchi a Santanchè. Il ministro: “Processo mediatico. Ho già risposto”
“Quello che dovevo dire l’ho detto in Senato. Non partecipo al processo mediatico”. Al termine dell’ennesima giornata di polemiche, accuse e richieste di dimissioni da parte dell’opposizione, Daniela Santanchè ha chiarito che a farsi mettere sul patibolo non ci sta. Ricordando anche che, poiché lei ha già dato risposte nelle sedi opportune, semmai “la notizia è che ad oggi non ho ancora ricevuto avviso di garanzia”.
Santanchè: “Quello che dovevo dire l’ho detto. Non partecipo al processo mediatico”
“Io non ho nessun silenzio, ho già risposto“, ha ricordato il ministro del Turismo ai cronisti che reclamavano risposte già offerte. “Risponderò solo a domande inerenti al convegno”, ha dunque detto a margine dell’incontro “Un’altra Europa da conservare” al Palazzo Pirelli di Milano. Poi, ribadendo di non aver ancora ricevuto alcun avviso di garanzia, Santanchè ha chiarito che “come tutti i cittadini mi difendo nei tribunali dove peraltro le cose stanno andando, come voi sapete, bene”.
La cattiva coscienza della sinistra che si aggrappa alla campagna mediatica
Il fatto è, però, che all’opposizione non interessa minimamente ciò che avviene sul fronte giudiziario, dunque, concreto, mentre tutto si basa su ciò che viene rilanciato dalla stampa. Una nuova puntata di Report? “Dimissioni!”. Una dichiarazione di una dipendente? “Dimissioni!”. Tant’è che la stessa opposizione che tuona perentoriamente contro il ministro lo fa utilizzando frasi come “abbiamo letto sui giornali le nuove dichiarazioni della dipendente di Santanché…” (la senatrice Ylenia Zambito del Pd); “Report sta smontando” la flebile, indulgente, aggressiva ricostruzione offerta dalla ministra Santanchè in Senato…” (il senatore Pd Filippo Sensi); “Apprendiamo in queste ore nuove notizie sul caso della ministra Santanché…” (la senatrice Cecilia D’Elia anche lei del Pd); “Le nuove notizie che riguardano la ministra…” (la deputata Pd Simona Bonafè); “Alla luce di quanto sta emergendo…” (senatrice Alessandra Maiorino, M5S). E via così, a dimostrazione che la stessa opposizione è perfettamente consapevole del fatto che oltre la fuffa non c’è nulla a cui appellarsi.