David Parenzo rivela al Corriere: “Mio nonno era fascista e non ha mai rinnegato la sua fede”
“Mio nonno materno era fascista”: lo rivela in un’intervista al Corriere della Sera David Parenzo, giornalista de La 7 e conduttore de La Zanzara su Radio 24 con Giuseppe Cruciani, ora in scena con lo spettacolo “Ebreo giudeo naso adunco”, divenuto anche un libro per (Baldini+Castoldi).
“Nonno Sebastiano è morto nel 2013 e non ha mai rinegato la sua fede”
Da sempre schierato a sinistra, Parenzo rivela questo e altri gustosi aneddoti all’interno di un’intervista a tutto campo al quotidiano diretto da Luciano Fontana. E racconta le vicende familiari dei suoi nonni materni: ebrea scampata al campo di concentramento lei, fascista senza mai rinnegare la sua storia lui. Una storia che richiama per certi versi la vicenda di Liliana Segre e di suo marito Alfredo Belli Pacini.
«Si chiamava Sebastiano Caracciolo – racconta David Parenzo – Figlio di socialisti di Catania, giovanissimo era partito volontario in guerra a Sarajevo e lì aveva conosciuto mia nonna Greta, di cui si era subito innamorato. Il conflitto divise i loro destini: lei deportata; lui catturato dagli inglesi e spedito a Casablanca. Dopo la guerra lui la fece cercare tramite la Croce Rossa e tornarono insieme». L’ha conosciuto? «Certo. Fece carriera in polizia, finendo come questore a Cremona. Morì di cancro nel 2013, senza mai rinnegare la propria fede. Non le dico a casa le discussioni: mi ricordo da piccolo, a tavola, con l’altro nonno, quello paterno, che era di sinistra, un po’ radicale, un po’ del Pci…».
La telefonata alla mamma per avere il via libera sulla rivelazione
Giovanni Viafora che lo intervista per il Corriere, rivela anche la telefonata che Parenzo ha fatto alla mamma prima di avere il via libera per parlare del nonno. «Mamma scusami, il Corriere mi fa un’intervista, anche personale. Lo posso raccontare del nonno, lo dico, va bene?» Mamma Parenzo: «Tuo bisnonno Cellino era contrarissimo che lui partisse volontario!» Parenzo: «Ma non te l’ho mai chiesto: dopo la guerra, il fatto che la nonna avesse fatto il campo di concentramento e lui avesse combattuto per Mussolini… non era un problema?» Mamma Parenzo : «Era un grande dolore… Ma nonno Sebastiano non aveva niente contro gli ebrei. Era di quel fascismo idealista, nazionale, nel senso della romanità, dannunziano». Parenzo : «Quelle cazzate! Ma posso dire anche è stato il fondatore di quella branca della massoneria, del rito…?». Come, anche massone? Mamma Parenzo : «Sì, rito scozzese, antico e accettato!». Ma non solo le uniche rivelazioni a sorpresa nella vita del giornalista milanese.
Parenzo stima Vespa e non ama Lerner
Nella sua lunga intervista Parenzo parla anche della sua passione giornalistica e rivela un altro fatto singolare. La scarsa simpatia per Gad Lerner e l’insospettabile modello: Bruno Vespa. Decisamente un giornalista non schierato a sinistra. “Si ispira a qualcuno per la conduzione?”, chiede il Corriere: «Vespa è un’istituzione – replica Parenzo – con Santoro sono cresciuto». E Lerner? «Non credo che siamo amici. Gad è del fronte a cui non piace la Zanzara. Ma all’epoca volevo fare il giornalista perché c’era il suo Pinocchio». Insomma, Vespa promosso, Lerner bocciato: e anche questa è a modo suo una rivelazione.
Anche il nipote non nega nei fatti la sua fede di sciocco così come coloro che lo ascoltano!