Delitto Capovani: Seung rifiuta ancora la perizia ma lo vogliono “matto” a tutti i costi

11 Lug 2023 11:08 - di Roberto Garritano

Ha rifiutato nuovamente la perizia psichiatrica disposta dal Gip Castellano. La seconda volta in quindici giorni. Gianluca Paul Seung, l’uomo che il 22 aprile uccise a Pisa la dottoressa Barbara Capovani, non vuole parlare con gli psichiatri. A riferirlo è stato il suo consulente di parte, Alessandro Meluzzi, che legittimamente ( ovviamente) punterà a fargli avere l’infermità mentale, unica strada per salvarlo dall’ergastolo. L’italo-cinese non vuole essere periziato e ha aggiunto di essere innocente. “Devono provare che sono stato io a commettere l’omicidio” ha detto ieri ai medici che sono andati nuovamente a trovarlo nel carcere di Sollicciano, sempre secondo quanto riferito dal suo consulente.

Cosa succederà adesso

Adesso i periti ( pm, gip, difesa e parte civile) dovranno svolgere il loro lavoro esclusivamente esaminando le carte e cioè i ricoveri e le precedenti perizie. Dovrebbero avere all’incirca una sessantina di giorni di tempo per illustrare i risultati al Gip in sede di incidente probatorio ma è pressoché sicuro che la battaglia sulle perizie psichiatriche continuerà fino alla Cassazione.

Le quattro precedenti perizie e l’unica eccezione

Per i reati commessi in precedenza, Gianluca Paul Seung era stato sottoposto in precedenza a ben quattro perizie psichiatriche. Tutte univoche nel dire che era un antisociale pericoloso ma non psicotico tranne l’ultima. Le prime tre ( svolte da Mauro Mauri, dell’Università di Pisa, Antonella Armani, medico pisano e Gabriele Rocca, docente di psicopatologia a Genova) avevano escluso la presenza di componenti psicotiche. La quarta, svolta dal prof. Pietro Pietrini , aveva invece diagnosticato un disturbo delirante.

Cosa scrisse la Capovani

Seung  era stato dimesso il 4 dicembre 2019 dal reparto di Psichiatria sociale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, dopo un ricovero disposto dal tribunale. La diagnosi fatta proprio  dalla povera Barbara Capovani era la seguente: “Disturbo narcisistico, antisociale, paranoico di personalità”. I sintomi di questi disturbi, precisava la psichiatra” non sono responsivi al trattamento farmacologico perché strutturati nell’assetto di personalità”. Nel referto con cui Seung veniva dimesso dall’ospedale, Capovani aggiungeva ancora: “Non sono emersi disturbi della forma del pensiero, non fenomeni dispercettivi, non oscillazioni dell’umore, non elevazione della quota ansiosa”. Quindi, nessun delirio, nessuna allucinazione. Il paziente, si leggeva ancora nel documento, “appare totalmente consapevole delle proprie azioni e del loro disvalore sociale”. Seung faceva uso abituale di cannabis.  Adesso bisognerà aspettare settembre per vedere cosa succederà. ma sarà una storia molto lunga. Probabilmente, la tipica storia italiana.

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