Diritti tv, l’Antitrust multa Dazn e Tim: “Posizione dominante nell’accordo sul calcio”
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato per 7 milioni Dazn e per 76 mila euro Tim. Le due aziende, secondo l’authority, si sono accordate sui diritti tv del campionato di calcio 2021-2024. L’accordo, che prevedeva l’esclusiva per Tim e il divieto di partnership con concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive in atto nel settore delle tlc nei mercati dei servizi di connettività e della vendita al dettaglio dei servizi televisivi a pagamento. Per questo Tim ha commerciato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Che comprendeva i contenuti di TimVision, quelli di Dazn e il servizio completo. L’offerta impediva ai concorrenti la possibilità di fare lo stesso, limitando la capacità di esercitare una pressione concorrenziale nei confronti della stessa Tim.
Il Codacons: “Fatta giustizia”
Qualsiasi limite alla concorrenza si traduce in un danno diretto per i consumatori, attraverso un innalzamento delle tariffe praticate al pubblico e una riduzione della qualità e della quantità dell’offerta”. Lo afferma in una nota il Codacons. “Il caso di Dazn è particolarmente emblematico -spiega il Codacons – perché a fronte di clausole restrittive, limiti alla concorrenza ed esclusive, il servizio reso agli utenti è stato più volte contestato e al centro di polemiche e denunce che hanno costretto le autorità competenti ad intervenire, con i consumatori che, pur avendo pagato un regolare abbonamento, si sono ritrovati spesso impossibilitati a seguire le partite di calcio a causa di problemi tecnici sulla piattaforma. A dimostrazione di come accordi anti-concorrenziali si traducano in un peggioramento del servizio reso agli utenti”, conclude la nota dei consumatori. L’ad di Tim, Pietro Labriola, ha detto che vorrà leggere le motivazioni del provvedimento prima di commentarlo.
Cosa può succedere ora
La decisione dell’Antitrust potrebbe avere delle conseguenze anche per la prossima stagione calcistica già alle prese con il problema principale dei diritti televisivi , per i quali le offerte sono ritenute basse. In teoria, un altro operatore telefonico concorrente di Tim potrebbe agire chiedendo la revoca dell’accordo vigente che, però, è a forte rischio.