Dopo mezzo secolo, c’è un caso di colera in Sardegna. Un pensionato è ricoverato a Cagliari
Dopo cinquant’anni, era il 1973, torna il colera in Sardegna. Un pensionato è ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari dove è stato riscontrata la presenza del vibrione. “Sta bene”, riferisce all’Adnkronos Salute l’Asl di Cagliari che è in attesa di ricevere i risultati degli esami da parte dell’Istituto superiore di sanità, probabilmente giovedì, per capire come è stata possibile l’infezione.
“Spero e mi auguro che sia per aver mangiato frutti di mare crudi e non per altra via perché se fosse così sarebbe peggio”, commenta Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
“Se dopo 50 anni torna il colera in Sardegna, non è una bella notizia. Non si tratta di fare allarmismo, ma capire cosa non ha funzionato in un Paese fortemente evoluto come l’Italia: magari nel sistema delle acque reflue o nel controllo igienico-sanitario. Spero e mi auguro che la persona si sia contagiata attraverso i frutti di mare e non per altra via perché se fosse così sarebbe peggio”.
“Il vibrione del colera purtroppo può essere presente nelle acque e questo deve farci fare una considerazione generale – prosegue Bassetti – non sottovalutare l’episodio ed evitare di mangiare frutti di mare crudi e il pesce va cotto”.
Il colera – commenta il virologo Roberto Burioni – “è molto raro nei paesi occidentali, si trasmette difficilmente da persona a persona. Il contagio avviene quasi sempre attraverso alimenti crudi, in particolare frutti di mare, che se cotti sono invece sicuri”.