
Dramma a Voghera, mamma uccide il figlio di un anno. Quando irrompe Medea…
Una donna di 44 anni ha strangolato e ucciso il figlio di un anno a Voghera, in provincia di Pavia. E’ successo intorno alle 9 di via Mezzana. E’ stata la donna a chiamare il 112 dicendo all’operatore quanto appena successo. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso del piccolo. La donna è stata trasportata per accertamenti all’ospedale Policlinico San Matteo e ricoverata in psichiatria in attesa che la Procura di Pavia prenda provvedimenti nei suoi confronti. Sulla vicenda indagano i Carabinieri. Al momento della tragedia la donna era in sola in casa con il figlio. Il marito – da quanto appreso – era al lavoro.
I figlicidi in Italia, media di due al mese
In Italia negli ultimi venti anni i casi di figlicidio sono stati 535, 340 dei quali riguardanti minori. Praticamente la media di oltre due omicidi ogni mese. Nel sessanta per cento dei casi ad uccidere i figli è la madre, una percentuale che diventa molto più alta se si considerano i bambini.
Non sempre è follia , da Cogne al caso Panariello
L’equazione figlicidio uguale follia è un vecchio pregiudizio smentito anche dai fatti e dai casi più clamorosi accaduti in Italia. Il primo, quello più importante in assoluto per rilevanza mediatica, fu l’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi, 3 anni, a Cogne. Per quell’omicidio, mai confessato, fu condannata la madre Annamaria Franzoni. Il 19 luglio 2004 Annamaria Franzoni venne condannata in primo grado con rito abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare di Aosta Eugenio Gramola a 30 anni di reclusione (avrebbe ricevuto l’ergastolo nel caso non avesse scelto il rito abbreviato). Nel processo d’appello conclusosi il 27 aprile 2007 presso la Corte d’Assise d’appello di Torino venne confermata la colpevolezza dell’imputata ma la pena fu ridotta a 16 anni . La Cassazione confermò il verdetto. A Santa Croce Camerina (Ragusa), nel 2014 Loris Stival venne trovato in un canalone, a 4 chilometri dalla scuola che frequentava. La madre Veronica Panarello ne aveva denunciato la scomparsa alcune ore prima. Condannata all’ergastolo, dopo una serie di false accuse lanciate anche nei confronti del suocero, Panarella – che aveva strangolato la piccola vittima con delle fascette di plastica – ammise il delitto solo diverso tempo dopo. Per la Franzoni fu trovato un assai discutibile disturbo di conversione( una sorta di isteria), mentre sulla Panariello non fu rinvenuto alcun disturbo.