Eco-teppisti, l’ultimo raid in strada blocca l’accesso a Torino: traffico in tilt e automobilisti furiosi (video)

11 Lug 2023 16:49 - di Lorenza Mariani
eco-teppisti

Ennesima protesta, ennesimo caos per l’ultima iniziativa che un manipolo di eco-teppisti stavolta ha messo in scena in Piemonte, bloccando la strada d’accesso a Torino. Per l’esattezza, questa mattina alle 8, sei persone aderenti alla campagna “Non paghiamo il fossile”, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato il traffico sulla SP11 Padana Superiore Torino Chivasso per circa mezz’ora. Un lasso di tempo che ai cittadini al volante e agli autotrasportatori in servizio ha comportato disagi e ritardi. E a nulla solo valsi, ancora una volta, appelli al buon senso. Richiami all’ordine. E persino le invettive indirizzate agli attivisti in azione: tutto caduto nel vuoto per interminabili momenti di tensione e confusione, che si sono protratti fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

Gli eco-teppisti in azione a Torino

Il copione è sempre lo stesso: cambiano i poveri automobilisti chiamati a subirlo e a sfoderare tempo e pazienza ormai agli sgoccioli. Tra slogan infuocati e annunci catastrofistici, neppure cercare di smantellare il presidio spostando di peso i manifestanti ha funzionato. I sei, a gambe incrociate sull’asfalto, e con immancabile striscione stretto tra le mani, non hanno ceduto all’ira e agli appelli degli automobilisti. E così, ancora una volta, fosche previsioni e resistenza passiva hanno fatto sì che il blitz riuscisse nel suo intento.

L’ira degli automobilisti bloccati in strada sotto il sole

Un obiettivo che, sulla carta, sarebbe quello esplicitato in una nota: «Chiedere lo stop immediato di tutti i sussidi pubblici ai combustibili fossili a partire dalla città dell’automobile. Capoluogo di un Piemonte già duramente colpito dalla crisi climatica». E su cui oggi si sono addensate le nubi di un ennesimo caos che, tra slogan e gas di scarico, ha bloccato la viabilità di un’arteria pulsante del traffico locale.

Gli attivisti bloccano la Provinciale 11, la via d’accesso a Torino

Un obiettivo dichiarato tra le righe, sempre nella medesima nota degli attivisti, che non a caso recita anche: «Abbiamo deciso di bloccare una strada ad alta percorrenza a Torino, sciaguratamente considerata Città dell’Automobile, per lanciare il messaggio “Stop al fossile”». E ancora, dal blocco della via d’accesso a Torino alla città, il passo – e il passaggio programmatico messo nero su bianco – è breve. E evoca puntualmente il rimando all’apocalisse climatica in atto: Torino, «capoluogo di un Piemonte già duramente colpito dalla crisi climatica, fatta di siccità alternata a bombe d’acqua e surriscaldamento delle temperature, che hanno fatto perdere le risaie del Vercellese e implodere i ghiacciai».

Il solito copione degli eco-teppisti: resistenza passiva, annunci apocalittici e fosche previsioni

Così come, nella descrizione catastrofistica di Ultima Generazione e proseliti, il Piemonte «è divenuto terra di frontiera, con le valli di Monginevro e Bardonecchia teatro di migrazioni climatiche, testimone del dramma del passaggio di persone che hanno perso tutto e cercano di raggiungere la Francia e il Nord Europa. Un destino che oggi coinvolge gli abitanti di altre nazioni, ma molto presto, secondo le previsioni di studi scientifici sempre più numerosi, riguarderà gli italiani in prima persona». A peggiorare le cose, il caldo e il sole, con gente e auto in coda che segnalavano anche la presenza di bambini nelle vetture con temperature infuocate. I manifestanti, però, non hanno sentito ragioni. Solo l’arrivo della polizia stradale sul posto ha messo fine alla protesta. Gli agenti hanno fatto sgomberare gli attivisti senza usare violenza. Solo allora il traffico ha potuto riprendere regolarmente.

Sotto, un momento delle proteste degli attivisti di Ultima Generazione postate da “Torino Oggi” su Youtube.

 

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