Emilia Romagna, Musumeci: “L’obiettivo è completare la ricostruzione in due anni”

20 Lug 2023 18:14 - di Sveva Ferri
musumeci

Completare la ricostruzione dell’Emilia Romagna devastata dall’alluvione entro due anni. È quello cui punta il governo, che sta anche prevedendo di porre un tetto massimo di 10 anni ai tempi per la ricostruzione dopo qualsiasi calamità. A spiegarlo è stato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, nel corso del Question Time al Senato. “In Italia non esiste una norma che preveda quanto deve durare la ricostruzione: nella valle del Belice è ancora incompleta, lo stesso in Irpinia e in Emilia Romagna, dove da oltre 11 anni la ricostruzione non è ancora completata, anche se manca una minima percentuale”, ha ricordato il ministro, chiarendo che il governo è al lavoro per sanare questa lacuna.

Musumeci: “Prevediamo un tetto di 10 anni per qualsiasi ricostruzione”

“Questo governo – ha spiegato Musumeci – sta ponendo un limite a tutte le fasi di ricostruzione: alluvioni, dissesto, incendi, crisi industriali, sisma. Il termine massimo che noi prevediamo è di 10 anni per qualsiasi tipo di ricostruzione”. “Ovviamente – ha precisato il ministro – una cosa è ricostruire un territorio dopo un’alluvione altra cosa dopo un terremoto, ma 10 anni è il termine massimo. Noi ci auguriamo che in Emilia Romagna entro un paio d’anni il generale Figliuolo possa essere messo nelle condizioni, con la collaborazione della Regione e degli enti locali, di potere completare”.

Ma l’obiettivo per l’Emilia Romagna è due anni. Già erogati 24 milioni ai privati

Quanto alle misure di sostegno ai privati previste per le zone alluvionate dell’Emilia Romagna, Musumeci ha chiarito che “hanno visto finora 17mila domande presentate: al 16 luglio scorso erano stati erogati i primi 2.700 acconti ed entro il 23 saranno erogati i secondi 5mila per un totale di circa 24 milioni di euro”. Il ministro, infine, ha ricordato che “è stato istituito apposito fondo per la ricostruzione, mai esistito in Italia dal dopoguerra a oggi, con una dotazione iniziale di 2,5 miliardi di euro nel triennio 2023-2025″.

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