Fazzolari, dai migranti a Mes e Pnrr, con Meloni l’Italia centrale in Europa. Opposizione? Ha perso credibilità

1 Lug 2023 10:50 - di Ginevra Sorrentino
Fazzolari

All’indomani del Consiglio europeo Fazzolari tira le somme dell’itinerario di governo che porta da Roma e Bruxelles. E allora: Lavoro e Borsa ai massimi. I sondaggi che accreditano consensi sempre crescenti nel premier e nel governo. L’Italia che torna dal Consiglio Ue con grandi successi in tasca: «Non c’è stato accordo con Ungheria e Polonia sulla gestione interna alla Ue dei migranti, ma era inimmaginabile fino a poco tempo fa che passasse al Consiglio europeo la storica linea dei conservatori e dei Paesi di Visegrad sul controllo dei confini esterni». Insomma, il Paese che marcia veloce e il numero uno dell’esecutivo «centrale in tutte le questioni» sui tavoli di Bruxelles.

L’intervista a Fazzolari su “Il Giornale”:

Il bilancio sullo stato dell’arte che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari delinea e commenta in un’intervista a Il Giornale, non solo traccia la linea dei successi di premier e ministri, ma spiega anche dinamiche e tempismo con cui il centrodestra al lavoro sta affrontando i dossier più urgenti del momento, a fronte di un’opposizione che, in barba a gufi e sciacalli, si muove in ordine sparso, con poche idee e ben confuse.

Meloni centrale in tutte le questioni sui tavoli di Bruxelles

«Mi occupo dell’attuazione generale del programma, e posso dire che stiamo andando molto bene – esordisce allora nell’intervista il sottosegretario a Palazzo Chigi –. E nel rispetto degli impegni presi con gli elettori. L’elevata fiducia nel governo e nei ministri è motivata dai dati clamorosi sull’occupazione e sull’economia – prosegue Fazzolari –. Come la minore disoccupazione dal 2009 certificata dall’Istat, oltre ai record di occupati e contratti a tempo indeterminato. Eppure, dicevano che con la destra sarebbe arrivata la precarietà. Anche in ambito economico e sui mercati internazionali c’è grande fiducia in questo governo…».

Economia, mutui e Bce: la road map del governo

E nonostante un contesto generale difficile, anche se la nostra economia è in salute, il governo tiene la barra a dritta su Mes e effetti dei rialzi dei tassi disposti dalla Bce. Tanto che Fazzolari spiega e anticipa: «Per quanto riguarda i mutui, va riconosciuta la lungimiranza del premier italiano che, nella legge di bilancio, ha richiesto una misura che abbiamo studiato assieme al Mef. Parliamo della possibilità di convertire il mutuo da variabile a fisso, come diritto, a condizione agevolata: un paracadute contro il caro-mutui. Abbiamo agito quando non c’era allarme, ancora prima dei rincari. Il fondo di garanzia, adesso, riguarda i mutui fino a 200mila euro e un reddito Isee di 35mila. Ora cercheremo di estendere al massimo questa platea».

Su Mes e Pnrr: «L’Italia sta gestendo bene la partita»

E ancora sulle pressioni relative al Mes e sulle lamentale della sinistra in merito al Pnrr, Fazzolari mette in chiaro che: «Sul Mes Meloni è stata molto chiara: sarebbe un errore svincolarlo da altri dossier importanti, come l’unione bancaria e la riforma del Patto di stabilità. L’Italia non ha grandi interessi a ratificare ora il Mes. In un contesto generale però si può ragionare di tutto, ed è quello che sta facendo il governo in sede europea. Direi proprio che l’Italia sta gestendo bene questa partita».

E sul Pnrr in particolare: «Il governo ha evitato un disastro»

Mentre sul Pnrr, alla sinistra che lamenta ritardi sulla sua attuazione, parlando di quasi 80 progetti incompleti, il sottosegretario replica netto: «Se non siamo in condizioni disastrose sul Pnrr è solo grazie all’ottima azione del ministro Fitto e dell’intero governo. Ci vengono mosse una serie di contestazioni molto puntuali da parte degli uffici della Commissione europea su progetti che erano stati precedentemente accolti con grande disponibilità. Il caso dello stadio di Firenze è emblematico. La verità? Stiamo mettendo ordine all’intero Pnrr per spendere al meglio le risorse».

Migranti: «C’è soddisfazione per l’Italia che torna dal Consiglio Ue con grandi successi. E non lo dico solo io…»

L’altra grande partita con l’Europa riguarda la gestione di una ininterrotta immigrazione clandestina. Un percorso su cui il viatico è tracciato dalla linea della fermezza perseguita dal governo Meloni. Un punto di partenza che segna significativi traguardi all’orizzonti, su cui il sottosegretario a Palazzo Chigi, all’indomani della conclusione del Consiglio Ue, precisa: «C’è soddisfazione per l’Italia che torna dal Consiglio Ue con grandi successi. Non lo dico io che sono di parte: persino il sito Politico.eu, uno dei più seguiti nei palazzi di Bruxelles, parla di successo italiano e di Giorgia Meloni».

Fazzolari sui migranti: sul tavolo di Bruxelles successi inimmaginabili fino a poco tempo fa

E ancora. «Quando siamo arrivati al governo, la Ue non usava termini decisi riguardo la priorità del controllo dei confini esterni e il contrasto all’immigrazione illegale. Anzi, si criminalizzava chi parlava di fermare scafisti e arrivi clandestini. Non c’è stato accordo con Ungheria e Polonia sulla gestione interna alla Ue dei migranti, ma era inimmaginabile fino a poco tempo fa che passasse al Consiglio europeo la storica linea dei conservatori e dei Paesi di Visegrad sul controllo dei confini esterni».

La stoccata in punta di fioretto a Landini

E dagli assalti ai confini dall’esterno agli attacchi scomposti di opposizione e Cgil, nell’intervista c’è spazio anche per una stoccata in punta di fioretto all’imperterrito Landini, che insiste a mettere sotto esame il governo nonostante interventismo e risultati lusinghieri già raggiunti in otto mesi di guida del Paese e un’eredità difficile acquisita dai governi precedenti. E allora, al segretario del sindacato di sinistra che insiste a delegittimare meriti e seguito dell’esecutivo in carica, il sottosegretario fa notare: «Tesi bizzarra quella della legittimità democratica variabile a seconda di chi governa. Problema che Landini, curiosamente, non si era posto quando l’Italia aveva governi non rappresentativi della volontà popolare. Stupisce, per di più, che queste considerazioni vengano fatte da chi sostiene di parlare a nome di tutti i lavoratori, pur rappresentandone solo una piccola percentuale».

E all’opposizione Fazzolari replica: «Facendo così continueranno a perdere le elezioni. E noi a vincerle»

Ma l’ultima considerazione guarda all’opposizione, su cui Fazzolari da Il Giornale asserisce lapidario: «Se dovessi ragionare egoisticamente, mi verrebbe da dire lunga vita a questa opposizione che concentra la propria attività su attacchi scomposti di fronte ai successi del governo. Facendo così continueranno a perdere le elezioni e noi a vincerle. Da patriota, però, mi dispiace vedere un’opposizione che rema contro l’Italia per interessi di parte. L’opposto di quanto fatto da FdI con il governo Draghi».

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