Fenix, Lollobrigida rilancia il sistema Italia dal cibo alla pesca: priorità che i governi dem non hanno difeso in Europa

2 Lug 2023 12:51 - di Bianca Conte
Fenix Lollobrigida

Dal palco della festa di Gioventù Nazionale di Fenix, il ministro Lollobrigida traccia il percorso e precisa la rotta della difesa e del rilancio di interessi e ruolo nazionali. Un cammino che il governo sta conducendo a tutto campo e di cui il titolare del dicastero dell’Agricoltura illustra e rivendica scelte e provvedimenti: sia in materia di tutela e sovranità alimentare. Che sul fronte della lotta all’immigrazione clandestina. Sottolineando su tutti fronti, dalle tematiche ambientali alle realtà produttive, che il punto di partenza è e resta ripresa interna e affermazione internazionale del sistema Italia e delle sue eccellenze e priorità.

Fenix, Lollobrigida apre la giornata conclusiva della Festa di Gioventù Nazionale

Perché, ha sottolineato Lollobrigida dal palco di Fenix, «siamo un governo diverso da quelli che ci hanno preceduto: garantiamo stabilità. Noi dobbiamo togliere dallo scontro politico l’interesse nazionale, quello delle nostre imprese e dei nostri principi. Oggi in Europa siamo riconoscibili come lo sono le altre economie forti del Pianeta». Mentre fino a ieri, «i governi italiani, specie quelli del Pd, andavano in Germania a fare gli interessi dei tedeschi – ha rilevato il ministro –. In Europa a fare quelli dei francesi. E in Spagna quelli degli spagnoli… Si dimenticavano solo quelli degli italiani. Oggi è finita: abbiamo un governo che riesce a fare gli interessi di questa nazione».

L’intervento a tutto campo con un comune denominatore: difesa e rilancio di interessi e ruolo del sistema Italia

«Abbiamo scelto come Europa di rinunciare alla nostra sovranità alimentare: nel tempo l’Europa ha pagato i pescatori per non pescare e gli agricoltori per non coltivare. Con gravi danni dovuti a impostazioni ideologiche – ha detto Lollobrigida in un emblematico passaggio del suo intervento a Fenix –. E a stretto giro ha incalzato: «Il Mediterraneo è un mare piccolo, che da una parte vede l’Europa, e dall’altra Africa e Asia. Un mare che negli anni ha visto una riduzione drammatica delle marinerie italiane, con i nostri pescatori incentivati per non pescare».

Dalla tutela delle nostre eccellenze all’ambiente, fino alla gestione dei flussi di migranti

Sottolineando – e rispondendo indirettamente a chi dice “così abbiamo salvato il mare” – che no: non è così.  Perché per ogni nave disarmata qui, ne veniva allestita una in Turchia, Egitto o Tunisia. Ci siamo messi in condizione insomma – ha poi concluso sul tema – di perdere quote di mercato e di essere sempre meno liberi nelle nostre scelte produttive. È stato raggiunto esattamente l’obiettivo opposto di quello che ci si era proposti: fai smettere di produrre le imprese che inquinano uno. E inizi ad acquistare da quelle che inquinano dieci», ha osservato Lollobrigida.

Lollobrigida da Fenix ribadisce un fermo no alla carne sintetica

«Ma noi – ha poi aggiunto riprendendo il filo del discorso di base – siamo convinti che la sostenibilità ambientale debba andare insieme alla sostenibilità produttiva». La sovranità alimentare, ha quindi proseguito il ministro, «è la sovranità di un popolo di scegliere cosa produrre e cosa mangiare». Anche per questo, ha rimarcato Lollobrigida da Fenix, «sono orgoglioso che in questi giorni sia in discussione una nostra proposta di legge che farà dell’Italia la prima Nazione al mondo a vietare la produzione, la commercializzazione e l’importazione di carni sintetiche, in base a un principio garantito dall’Europa: quello di precauzione. Per cui se una cosa non è sicura dal punto di vista ambientale o sanitario, la puoi proibire. E l’abbiamo proibita».

«Indebolire il proprio sistema produttivo vuole dire rafforzare gli altri sistemi produttivi»

Inoltre, non manca di rilevare Lollobrigida, «indebolire il proprio sistema produttivo vuole dire rafforzare gli altri sistemi produttivi. Anche perché, se le nostre imprese inquinano 1 quelle cinesi e indiane inquinano 10. Per questo in Europa ci siamo schierati a difesa dei nostri agricoltori. Dei nostri pescatori. E del nostro sistema industriale». Tuttavia, chiarisce Lollobrigida dal palco della festa dei giovani di FdI, «noi siamo per la difesa dell’ambiente. Infatti ci hanno detto che la difesa dell’ambiente passava per il riciclo, e l’Italia è diventata la prima nel riciclo. E così, ora hanno detto che bisogna essere primi nel ri-uso»…

Abbiamo bisogno di immigrazione: ma di quella legale

Ma il mare non è solo pesca e problema ambientale. Così, affrontando la vexata quaestio di problema e gestione di flussi migratori ininterrotti, dal palco dell’eur Lollobrigida ha chiarito: «Come si fa da popolo di emigranti ad essere contrari all’immigrazione? Sarebbe una contraddizione nella storia italiana. Noi siamo stati un popolo di emigranti», ha ricordato il ministro. «Quanti nomi anche a New York di sindaci, pensate a Fiorello La Guardia, a Cuomo, a Giuliani. Noi sappiamo che abbiamo bisogno anche di immigrazione. Ma di immigrazione legale. E il modo migliore per averla è contrastare quella illegale», ha precisato emblematicamente Lollobrigida sul punto.

La mano tesa all’Africa, il Piano Mattei e le prospettive in campo

E allora, ha proseguito il ministro, «la destra italiana all’Africa non solo ha teso la mano. Ma vuole metterla in condizione di produrre per poter garantire autosufficienza alimentare, e anche mettere i propri prodotti a disposizione degli altri Paesi. Perché, ha premesso il ministro, «dobbiamo far sviluppare l’Africa perché l’immigrazione illegale va risolta qui. Ma va affrontata prima lì».

Da Lollobrigida a Fenix, il focus su accoglienza e formazione degli immigrati

Non solo Africa. A titolo di esempio, anticipando idee in evoluzione su accoglienza e formazione dei migranti, il ministro a Fenix ha raccontato: «Qualche giorno fa ho incontrato l’ambasciatore ed il ministro del Bangladesh. Questa la proposta che ci siamo fatti: un loro giovane, invece di dare 6mila euro ad uno scafista per venire qui con la metà dei soldi, può avere la possibilità di formarsi lì. Arrivando poi da noi con competenze, rudimenti della lingua italiana, le regole del vivere civile della nazione che ti ospita. Questo modello, attraverso flussi organizzati – ha ribadito Lollobrigida –, ci può permettere di ottenere forza lavoro in settori deboli in termini di manodopera. Nonché di “arricchire” il Paese di provenienza, per se e quando poi dovesse esserci un ritorno a casa».

 

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