Fisco, la contro-riforma Schlein? Tra tasse e catasto rispuntano patrimoniale e la solita ossessione sulla casa

11 Lug 2023 19:20 - di Chiara Volpi
Fisco Schlein

Fisco, dalla riforma del governo alla contro-riforma del Pd, Elly Schlein le spara grosse su entrambe i fronti. La proposta dell’esecutivo, a detta della segretaria dem, «va nel segno opposto di quello che auspica il Partito democratico, di una redistribuzione e di una maggiore equità». E tra accuse, lamentazioni e contro-proposte, prepara la strada al solito colpaccio, coperto dal pannicello caldo dell’equità sociale: «Se dobbiamo abbassare le tasse su lavoro e imprese bisogna intervenire sulle rendite e i redditi da capitale, dove le aliquote sono più basse. Bisogna rendere il sistema fiscale più equo per fornire un futuro ai servizi per i cittadini».

Fisco, la contro-riforma del Pd targato Schlein punta sempre a mettere le mani sulla casa degli italiani

Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein durante la conferenza stampa alla Camera sulla delega al governo per la riforma fiscale. E a stretto giro, il responsabile Economia del Pd Antonio Misiani fa eco a quelle parole, aggiungendo indicazioni e rilievi  che adombrano il sospetto di un nuovo tentativo di stangata dem sulla casa : «Su successioni e donazioni non proponiamo nessuna nuova imposta», fa sapere il responsabile economico della segreteria Schlein. Poi però precisa: «Ma l’imposizione bisogna renderla maggiormente progressiva».

La ricetta sul Fisco di Elly Schlein: nuove tasse e riforma del catasto

E ancora. Tra le proposte Pd c’è anche quella della riforma del catasto: un cavallo di battaglia sempreverde nelle scuderie del Nazareno. E su cui i dem hanno già puntato durante il governo Draghi. Oggi, allora, sul punto il Pd rilancia e marca stretto: «Non c’è alcuna proposta di nuove imposte su patrimoniale, ma sulle rendite catastali su cui c’è una fortissima iniquità». Insomma, la tentazione del Pd, ufficializzata e tradotta in emendamenti alla Camera, dove è in corso l’esame della delega al governo sulla riforma del fisco, è sempre la stessa: mettere le mani sulla casa degli italiani.

Successioni, donazioni: la proposta Pd per una patrimoniale mascherata…

Dal Nazareno tutte le strade portano alla casa dei contribuenti. E se prima ci hanno provato lanciando il piano emergenza abitativa. Che tradotto nella lingua del Pd significa attuare la campagna contro i vituperati proprietari di immobili, da sempre visti a sinistra come il fumo negli occhi. Oggi i dem ci ritornano su prendendola alle spalle, tra successioni e donazioni, e poi arrivando al cuore del problema con il solito leitmotiv della riforma del catasto. Tutto con un solo intento, mimetizzato in proclami contro «una riforma che parcellizza di più e che tradisce il senso e la visione di una società italiani profondamente corporativa».

Fisco: Schlein, «intervenire su redditi da capitale e rendite»

E allora eccola la controriforma fiscale del Pd in pillole, che sulla carta prevede «un sistema più equo», attraverso un intervento su «rendite e redditi da capitale». Il tutto passando per un Irpef duale sul modello tedesco. Il taglio del cuneo fiscale. La razionalizzazione degli incentivi. E, naturalmente, la riforma del catasto.

La linea su Irpef e Ires

Ossia, si guarda al modello tedesco con la sostituzione degli attuali scaglioni e aliquote con un sistema progressivo «ad aliquota continua». Ed inoltre all’utilizzo delle maggiori entrate derivanti dalla revisione di detrazioni e deduzioni Irpef per ridurre il carico sui soli soggetti che pagano quell’imposta. Sull’Ires i dem spingono per una razionalizzazione e stabilizzazione degli incentivi per gli investimenti. Si parla anche di riscossione: la delega introduce la selettività nella riscossione e il discarico anche di carichi su cui non si è cercato neppure di effettuare un’attività esecutiva. Mentre è necessario che lo Stato operi per riscuotere tutti i crediti certi, senza pianificazioni fiscali, né stabilizzazioni a dieci anni per la riscossione con rateizzazione, che vanno circoscritte solo in caso di reale difficoltà a pagare da parte del contribuente.

Il nodo dell’evasione fiscale

Infine, sul nodo dell’evasione e dell’erosione e sull’introduzione della riforma del catasto, «con riferimento ai valori di mercato degli immobili, eliminando la giungla dei moltiplicatori esistenti, garantendo la parità di gettito, redistribuendo il gettito fra i contribuenti senza aumentare l’onere complessivo». Proposte, sottolinea Schlein, che «sono aperte alle altre opposizioni». Perché «il Pd su tutti i temi, come prima forza di opposizione, ha le sue proposte. Ma siamo sempre a disposizione per un confronto con le altre forze di opposizione sui potenziali terreni comuni». Un terreno avvelenato da un famelico e atavico desiderio di mettere le mani sulla casa, a cui il Pd continua a guardare più che come bene di prima necessità, come un lusso su cui infierire.

Fisco, Osnato (FdI):  «C’è una distanza lunare tra il Pd e il Paese reale»

Un delirio, insomma, a cui ha replicato nel merito Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze della Camera. Il quale, sulle proposte fiscali del Pd, ha sottolineato eloquentemente: «Le critiche, disordinate e non circostanziate, da parte del Partito democratico e della sua segretaria sono un chiaro segnale della difficoltà del Pd a porre critiche fondate alla delega fiscale. Si alternano i soliti refrain: “Strizzare l’occhio agli evasori”. “Favorire i ricchi”. “Non ascoltare le imprese”, alle previsioni di “danni a lavoratori e pensionati”. Questi atteggiamenti dimostrano l’assenza di strategia del Pd sul fisco e una distanza lunare tra quanto chiede il Paese reale, ben rappresentato nella delega. E quanto argomenta l’onorevole Schlein». Una fotografia innegabile…

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