Francia, muore un vigile del fuoco. Incendiata la casa di un sindaco: dentro la moglie e i figli piccoli

3 Lug 2023 9:42 - di Redazione
Francia proteste

Proteste in Francia: un vigile del fuoco è morto nella notte mentre cercava di domare un incendio appiccato in Francia durante le proteste per l’uccisione da parte della polizia del 17enne Nahel a Nanterre. Lo rende noto su Twitter il ministro degli Interni Gerald Darmanin, spiegando che la vittima aveva 24 anni.

”Ieri sera, mentre combatteva contro un incendio di diversi veicoli in un parcheggio sotterraneo a Saint-Denis, un giovane caporale dei vigili del fuoco di Parigi di 24 anni è morto nonostante le cure molto rapide dei suoi compagni di squadra”, ha twittato questa mattina il ministro dell’Interno.

L’incendio alla casa del sindaco: si indaga per omicidio

Sconcerto e indignazione anche per l’attentato scaturito dalle proteste in Francia e che ha preso di mira la casa del sindaco di L’Hay les Rose. Nella notte tra il 1° e il 2 luglio un’auto in corsa è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco Vincent Jeanbrun, alle porte di Parigi. La moglie e uno dei suoi due figli piccoli sono rimasti feriti, ha riferito lo stesso sindaco, mentre l’ufficio del procuratore di Créteil ha confermato all’Afp che è stata aperta un’inchiesta per tentato omicidio.”Chiaramente volevano bruciare la casa e uccidere”, ha detto Jeanbrun intervistato al tg del canale francese Tf1.

Francia, il sindaco Jeanbrun: siamo tristi e arrabbiati

Questa la dinamica dei fatti: un gruppo di rivoltosi, dopo aver sfondato il cancello di ingresso a bordo di un’auto, ha incendiato il veicolo con l’intento di dare fuoco alla casa. “Dal momento in cui hanno capito che c’erano persone all’interno della casa non hanno smesso e hanno cominciato a sparare con mortai per fuochi d’artificio”, racconta Jeanbrun. “Siamo sindaci, non siamo perfetti, non pensiamo di fare l’unanimità ma mai avrei pensato che si potesse arrivare a minacciare la mia famiglia a morte”.  Ieri sera, sottolinea, “mia moglie e i miei figli sono stati estremamente scioccati. Mia moglie ha fatto un atto di coraggio eccezionale per salvare i bambini”. Ora, spiega, “siamo stanchi, stiamo affranti, siamo tristi, siamo arrabbiati”. La moglie del sindaco di la Haÿ-les-Roses fuggendo con i suoi figli di 5 e 8 anni si è fratturata la tibia.

Proteste in Francia: nella scorsa notte 157 arresti

Sono 157 intanto le persone fermate nella notte scorsa e 352 gli incendi effettuati su strade pubbliche della Francia. E’ quanto rivela un nuovo rapporto del ministero dell’Interno, secondo il quale 297 veicoli sono stati bruciati e 34 edifici sono stati danneggiati. Nella notte tre agenti di polizia e gendarmi sono rimasti feriti e una stazione di polizia e una caserma della gendarmeria sono state danneggiate.

Macron chiede presenza massiccia forze dell’ordine. 45 mila agenti dispiegati

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto al ministro dell’Interno Gérald Darmanin di mantenere una “presenza massiccia” di forze dell’ordine sul terreno per garantire il “ritorno alla calma”. Lo hanno confermato a Le Monde fonti vicine al presidente, aggiungendo che anche questa sera verrà mantenuta la mobilitazione di 45 mila agenti. Le autorità segnalano un calo delle violenze dopo sei notti di violenza urbana legato alla morte del giovane Nahen. . Circa 45.000 agenti sono stati dispiegati a livello nazionale per contrastare la rabbia per la discriminazione contro le persone che affondano le loro radici nelle ex colonie francesi e vivono in quartieri a basso reddito. Nahel, l’adolescente ucciso martedì scorso, era di origine algerina ed è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel sobborgo parigino di Nanterre.

Baldelli: si rischia un pericoloso contagio in tutta la Ue

“Centinaia di gendarmi feriti, blocchi stradali, veicoli ed edifici dati alle fiamme. Una nazione in ginocchio – commenta Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d’Italia – i drammatici disordini e le violenze francesi fanno riflettere sugli errori dell’Europa nella gestione dell’immigrazione. Un processo che va regolamentato senza falso buonismo ma con regole certe, che premino una migrazione compatibile con la nostra cultura e società e al contempo che siano rigorose negli ingressi e severe verso chi rifiuta reale integrazione e rispetto delle regole del paese ospitante. La fine della sinistra europea non si misura solo negli ultimi deludenti risultati elettorali ma soprattutto nel plateale fallimento della gestione dei flussi migratori e della politica multiculturale. Se non lo si comprende subito, si rischia pericoloso contagio in tutta la Ue. Rimane l’auspicio che le violenze cessino al più presto”.

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