Gasparri sulle frasi contro il governo dell’ex magistrato Spataro: “Atteggiamenti fuori dalla Costituzione”
“E anche oggi vale la frase della nota canzone parafrasata. Il disco diceva: “Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare”. Invece per certi togati vale il detto: “Stesso giornale, stessa intervistatrice”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, riferendosi all’intervista a Repubblica all’ex magistrato Spataro. “Se c’è una guerra è dichiarata da una parte sola”, ha detto l’ex procuratore di Torino attaccando anche il sottosegretario Mantovano: “Parla di interferenze? Sembra che abbia fatto il magistrato altrove”.
Gasparri contro le dichiarazioni di Spataro
“Ora tocca a Spataro – replica Gasparri – che, non essendo più in servizio, si abbandona nei confronti di altre Istituzioni a toni beffardi, al limite dell’insulto, certamente sprezzanti. Spataro, il cui operato e le cui posizioni ben conosciamo fin da quando era in servizio, contesta i tentativi di riforma, avverte la classe politica e il governo, detta le regole del gioco. Infatti i vari Spataro, Nello Rossi, Albamonte, De Lucia pensano di essere non soltanto il potere giudiziario, in funzione o in quiescenza, ma anche il potere legislativo e il potere esecutivo. Sono atteggiamenti fuori dai confini della Costituzione. Che questo libero Parlamento non intende tollerare e non tollererà. È tempo di riforma. È tempo di rapidità e trasparenza per la giustizia. È tempo di separazione delle carriere. Non è più il tempo in cui alla ferrata intervistatrice lo Spataro di turno comunica cosa debba fare il Parlamento.
Peraltro io ho visto operare da vicino questi soggetti. Anche in sedi istituzionali e parlamentari. E ancora ricordo affermazioni errate, gravemente errate, di Spataro in organi parlamentari tenuti alla riservatezza, a cui mi attengo ancora oggi ad anni e anni di distanza da episodi che sono ben impressi nella mia mente e nei quali mi sono trovato Spataro di fronte”.
“Ricordo bene l’aggressione a Berlusconi”
“Così come ricordo il modo opinabile con cui personaggi come Nello Rossi hanno svolto la loro funzione nella Procura di Roma.
Ricordiamo tutto. L’aggressione a Berlusconi e anche le vicende di questi giorni. Quando una Procura chiede di non dar luogo a un giudizio e un Gip ricorre al meccanismo rarissimo dell’imputazione coatta. Se non è questo uno scontro politico voluto dai Magistrati di cosa stiamo parlando? Noi rispettiamo la Magistratura. Evinvitiamo i tanti, molti osservatori con la toga sulle spalle a dire qualcosa ai loro colleghi che vogliono rinnovare un primato incostituzionale per un uso politico della giustizia. Noi non staremo zitti. Questo se lo mettano bene in testa. Le minacce e le ‘minaccette’ non ci fanno paura. Perché la gente perbene sa resistere a queste ondate e sa respingerle con vigore, con forza in nome della democrazia, della libertà e della Costituzione”.