Giambruno smonta il giochetto dei criticoni: “Polemiche su di me per distrarre dai successi di Giorgia”
Esclude che il ministro tedesco Karl Lauterbach “si possa risentire” della battuta con cui lo aveva invitato a starsene nella Foresta nera se non gradiva il clima italiano. Appare invece piuttosto certo del fatto che, mentre Giorgia Meloni incassa il successo della visita a Washington, “sviare l’attenzione su di me” sembra “un modo per non ammettere che questo governo le sta azzeccando tutte”. All’indomani del gran trambusto sollevato da certa stampa intorno alle sue parole, Andrea Giambruno non nasconde di essere molto divertito, sebbene perfettamente consapevole dei meccanismi che hanno portato a creare un “caso” intorno alle sue parole.
Giambruno: “Escludo che il ministro tedesco si sia risentito…”
“È da stamattina che sorrido. Ho fatto una battuta sul ministro tedesco Karl Lauterbach, ma costruirci un ‘caso Giambruno’ vuol dire proprio che non ci sono altri ‘casi’ di cui scrivere”, ha detto il compagno di Meloni in un’intervista al Corriere della Sera. “Escludo che un ministro tedesco si possa risentire della battuta di un giornalista italiano”, ha aggiunto Giambruno, rivendicando il suo diritto a esprimere liberamente il proprio pensiero, sebbene first gentleman.
Un caso (inesistente) che fa sorridere
Punzecchiato dalle domande di Candida Morvillo, che firma l’intervista, Giambruno ha assicurato che, no, da Berlino non è arrivata alcuna lamentela diplomatica e ha sottolineato che “nessuno ha potuto scrivere che la battuta non era condivisibile. Massimo Gramellini, che stimo, ha scritto sul Corriere che tutti la pensano come me”. E di fronte all’obiezione sulle sue parente, Giambruno ha risposto chiedendo se “faremo l’albero genealogico a tutti i colleghi o solo a me”. “C’è persino chi ha scritto che le parole di Sergio Mattarella contro i negazionisti del clima si riferivano a me”, ha aggiunto il giornalista, scherzando sul fatto che le parole del ministro tedesco sul turismo in Italia che sarebbe stato affossato dal caldo appaiono “pure da menagramo”.
Quel sassolino nella scarpa nei confronti dei tedeschi
Invece, dicendo che “sono venti o trent’anni che i tedeschi cercano di spiegarci come vivere”, cosa intendeva? “Mi riferivo alla caduta del governo Berlusconi, nel 2011”, ha spiegato Giambruno, ricordando che “tutti sappiamo come è andata: Silvio Berlusconi voleva fare debito per i cittadini, i nostri titoli di Stato furono venduti nella notte, lo spread salì in modo spropositato e il governo cadde. Questo perché Berlusconi non riteneva gli italiani secondi a nessuno e credo che questo dovrebbe essere l’atteggiamento di tutti i nostri governi”.
Giambruno: “Ho fatto decine di puntate sul cambiamento climatico. Nessuno può dire che lo neghi”
Quanto all’accusa di essere un negazionista del clima, Giambruno, che conduce Diario del giorno su Rete4, ha ricordato di aver fatto “decine di puntate sull’argomento e sui relativi fondi del Pnrr, invitando anche gli ambientalisti più esasperati”. “Nessuno può dire che ho negato il cambiamento climatico”, ha rivendicato, spiegando di non avere certezze sul ruolo dell’uomo, poiché anche anche la scienza “su questo la scienza è divisa”. “Io ho invitato esperti che dicevano che è colpa nostra e altri che dicevano il contrario”, ha aggiunto, chiarendo di non aver parlato di queste polemiche con la compagna e premier.
Una polemica utile a “sviare l’attenzione” e “non ammettere che questo governo le azzecca tutte”
“Ma le pare normale che la sua visita alla Casa Bianca è un successo e che, accanto, sui quotidiani, si parli del “caso Giambruno”? Sviare l’attenzione su di me mi sembra un modo per non ammettere che questo governo le sta azzeccando tutte”, ha sottolineato il giornalista, che in questi giorni si è sentito appellare nei modi più disparati: “Il Ken di Giorgia Meloni“, “Il compagno che sbaglia”, “Giambruno il tribuno”.
Giambruno: “Non querelo, ma deve esserci un limite”
C’è stato perfino chi si è concentrato sul suo cambio di pettinatura, passato dal ciuffo vaporoso al ciuffo col gel. “Posso giurare che metto il gel sui capelli perché ho ascoltato un consiglio di mia madre e non di un giornalista di sinistra”, ha scherzato Giambruno, sottolineando però che “se fossi una donna, sarebbe già partita una campagna contro il body shaming”. Alle querele, però, non ci pensa. Almeno, non “al momento”. Però, ha avvertito, “deve esserci un limite. Hanno scritto anche che sono uno sciupafemmine e un piacione. Ma ho una famiglia e su questo posso passarci sopra una volta, poi basta”.