Giustizia, Mariastella Gelmini plaude a Nordio e attacca la sinistra: «Ha pregiudizi ideologici»

21 Lug 2023 9:07 - di Giorgio Sigona
gelmini nordio

La riforma della Giustizia deve andare avanti. È una questione importante, da affrontare con serietà. Altro che Aventino, Mariastella Gelmini, in un’intervista al Corriere della Sera, “promuove” Nordio. E conferma le aperture del partito di Calenda. Ci tiene a precisare: «Le preoccupazioni di parte della minoranza mi sembrano pregiudiziali». E con questa “punzecchiatura” tende a evidenziare il diverso approccio rispetto a una sinistra che si rifugia sempre nei “no”. Gelmini sottolinea infatti che Nordio ha predisposto un primo disegno di legge che ricalca le posizioni condivise da Azione. «Sulla seconda puntata, poi, la separazione delle carriere dei magistrati, siamo in attesa della proposta del ministro. Ma anche questo è un punto cardine del nostro programma».

Gelmini conferma il sì di Azione a Nordio

Si parte naturalmente dalla questione dell’abuso di ufficio e dell’allarme lanciato dal Pd. «Penso che dovremmo essere preoccupati piuttosto del dato che vede migliaia di fascicoli aperti per questo reato e pochissimi processi, con ancor meno condanne. È un problema e innesca due conseguenze gravi: mina la credibilità di amministratori e funzionari e rallenta, per la paura della firma, le opere pubbliche».

Autonomia, la stoccata dal Pd e al M5S

Pd, M5S e sinistra sono sulle barricate anche sull’autonomia differenziata. «Nel Pd mi pare prevalga un pregiudizio ideologico», sostiene la Gelmini. «Eppure se si parla di autonomia differenziata non è perché se la sia inventata la Lega, ma perché proprio il centrosinistra ha scritto la legge costituzionale che la prevede. E poi, in questi vent’anni, ha depositato disegni di legge sullo stesso tema. Tuttavia quell’autonomia e quel federalismo fiscale, i cui principi sono stati fissati in Costituzione, sono rimasti inapplicati. Il disegno di legge Calderoli ha ampi margini di miglioramento. Se opportunamente ricondotto in un quadro di solidarietà nazionale e proporzionato gradualismo, potrebbe ricucire il Paese, non allargare il divario».

 

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