I media britannici: possibile maxiepidemia di morbillo a Londra. Ma sul vaccino persistono i dubbi

17 Lug 2023 17:46 - di Redazione
morbillo

Pochi vaccinati contro il morbillo nel Regno Unito, e così Londra rischia di avere decine di migliaia di casi. Secondo modelli matematici, un maxi focolaio potrebbe arrivare a colpire tra le 40mila e le 160mila persone.

E’ l’allarme lanciato dalla Uk Health Security Agency (Ukhsa), e rimbalzato su diversi media britannici. Che evidenzia come ci sia un bisogno “urgente” di vaccinare bambini, adolescenti e giovani adulti. I livelli di vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia nel Regno Unito sono al punto più basso registrato in un decennio, riporta la ‘Bbc’ online. Con circa un bambino su 10 che arriva non protetto dal virus all’inizio della scuola primaria. Le vaccinazioni hanno subito un calo significativo nei primi anni 2000, dopo le affermazioni del medico Andrew Wakefield che aveva sostenuto un legame di questo vaccino con l’autismo.

Il suo studio è stato ritirato e lui cancellato dall’albo dei medici. Ma i timori hanno avuto un loro effetto. E ora le autorità sanitarie britanniche esprimono preoccupazione per i tassi non ottimali di copertura raggiunti. Il morbillo è una delle malattie più contagiose e un numero crescente di persone è senza protezione, avvertono gli scienziati dell’Ukhsa e della London School of Hygiene and Tropical Medicine. Che hanno fatto i calcoli su cui si basano le previsioni di decine di migliaia di casi nella capitale britannica. Questo è un rischio teorico, precisano gli esperti.

Finora quest’anno ci sono stati 128 casi, rispetto ai 54 dell’intero 2022. Ma l’ultima valutazione suggerisce che l’indice di trasmissibilità R – il numero di persone a cui un infetto trasmette il virus – ha superato o è vicino a 1, soglia oltre la quale un virus può decollare. La valutazione evidenzia anche che i ragazzi tra i 19 e i 25 anni (rimasti scoperti negli anni clou dei timori sul rischio autismo) risultano i più suscettibili.

L’Ukhsa evidenzia l’impatto che avrebbe una grande epidemia: potrebbe mettere sotto pressione il servizio sanitario nazionale, con una quota tra il 20% e il 40% di persone infette bisognosa di cure ospedaliere. “Ora c’è un rischio molto reale di vedere grandi focolai a Londra”, ha affermato Vanessa Saliba, consulente epidemiologa all’Ukhsa. “Nessuno vuole vedere il proprio bimbo o i propri cari ammalarsi di morbillo. Esorto chi ha mancato il vaccino a recuperare il ritardo”. Per ogni 1.000 bambini che contraggono il morbillo “uno o due moriranno”, ha incalzato Beate Kampmann, London School of Hygiene and Tropical Medicine. “Per evitare morti, casi gravi e un’epidemia nella comunità, il 95% della popolazione deve essere stato vaccinato contro questa infezione, ma la nostra attuale copertura è ben al di sotto di questo obiettivo”.

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