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Il 25 luglio del calcio. Giuntoli si scopre juventino. Tesserati  diventano tifosi  indomiti per “qualche dollaro in più”

Il 25 luglio del calcio. Giuntoli si scopre juventino. Tesserati diventano tifosi indomiti per “qualche dollaro in più”

Cronaca - di Redazione - 7 Luglio 2023 - AGGIORNATO 8 Luglio 2023 alle 14:11

L’ultimo è stato lui, stasera. Cristiano Giuntoli, nuovo direttore sportivo della Juventus, reduce fresco da uno scudetto storico a Napoli dove ha alloggiato otto anni ( a 1,4 mln netti l’anno.). Fino a un mese fa piangeva con la sciarpa azzurra al collo. Successo epico . Passa un mese, Cristiano da Carpi alla presentazione del suo nuovo incarico dice “Le mie sensazioni sono state incredibili, quasi indescrivibili: per un bambino come me che partiva da Prato e faceva otto ore di pullman per vedere la Juventus, è una grandissima emozione”. Prenderà piò o meno il doppio a Torino ma è solo un piccolo particolare.

Precedenti illustri

Lasciando stare Rivera, Mazzola, Gigi Riva , Facchetti, ma anche Zanetti, Di Canio e Totti le bandiere nel calcio sono rimaste pochissime. Un 25 luglio interminabile. Da Carlitos Tevez che cambiò sponda a Manchester il 2009 sino a Ronaldo il fenomeno che da interista diventò milanista. Baciano la maglia, piangono, si riempiono di tatuaggi e poi, puntualmente, cambiano idea ( e squadra).

Totti un esempio

Se è vero che Maradona rifiutò un assegno in bianco da parte di Berlusconi e Riva preferì rimanere a Cagliari dicendo no ad Agnelli, il “Pupone” è un altro esempio di fedeltà calcistica. Il 2006 a quasi 30 anni , dopo avere vinto il mondiale, il Real Madrid gli offrì un quadriennale ricco e la possibilità di vincere la Champions. Disse di no rimanendo per altri undici anni nella sua Roma. Un altro stile

 

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di Redazione - 7 Luglio 2023