Il commiato di “Bianchina”dalla Rai : “Più libera a Mediaset. Io sempre attaccata dalla sinistra”

6 Lug 2023 8:40 - di Paolo Cortese

“Bianchina” Berlinguer va via dalla Rai e diventa il pezzo pregiato della campagna acquisti di Mediaset ma non rinnega il suo essere di sinistra, il totem di un cognome che ha segnato il dopoguerra , senza risparmiare frecciate all’azienda che lascia dopo decenni . In un’intervista a Michela Tamburrino su La Stampa confessa che “già da tempo mi sentivo isolata, un’estranea nella mia stessa famiglia. Assenza di quella comunanza di intenti che ti porta a lavorare bene e tranquillamente. Costretta a parare colpi, sempre da sola con il mio gruppo di lavoro. Tollerata e non coinvolta”.

I casi Corona e Orsini e la solitudine in Rai

La Berlinguer descrive le peripezie vissute e “come  per un anno intero hanno allontanato Mauro Corona, una figura importante per la mia trasmissione. Si trattava anche di una questione di principio: è impensabile interferire così pesantemente con l’identità di Cartabianca senza il mio accordo. L’ex ad Carlo Fuortes lo reintegrò e gliene sono ancora grata e poco tempo dopo scoppiò il caso Alessandro Orsini e anche allora ho dovuto sostenere una battaglia in Rai perché si può non condividere il suo pensiero ma le sue posizioni hanno tutto il diritto di essere rappresentate . Ho subito tutto questo fino a quando un mese fa mi sono resa conto che nulla sarebbe davvero cambiato e che tutte le promesse e rispetto le garanzie al ruolo e allo spazio affidati dalla La Rai alla mia trasmissione erano prive di fondamento. Una spia molto significativa si trovava nel fatto che, per l’ennesima volta, mentre tutte le reti proteggono i loro prodotti con un lavoro di squadra e con la massima solidarietà interna, ogni martedì scoprivo che su La 7, la trasmissione mia concorrente, era affollata di volti noti della Rai. Tutto questo conferma quanto poco il tuo editore tenga a te”.

Il ricordo del padre e la fiducia in Piersilvio

La Berlinguer racconta nell’intervista il suo progetto editoriale a  Mediaset “La serata di martedì e anche uno spazio quotidiano alternato con Nicola Porro. So bene quale cambiamento, anche di pubblico, dovrò affrontare, e questo ovviamente mi preoccupa, i rapporti da ricostruire con i miei ascoltatori, ma ho piena fiducia nelle rigorose garanzie che mi sono state assicurate da Mediaset. E poi mi trasferirò con il mio gruppo e questo mi tranquillizza”. Nessun incontro in questi giorni con Piersilvio ma diverse telefonate “Non ci siamo mai incontrati ma in questi giorni ci siamo sentiti più volte per telefono. I primi incontri li ho avuti con i dirigenti di Mediaset Mauro Crippa e Andrea Delogu. Ho trovato Berlusconi molto concentrato sulle sorti dell’azienda, attento ai dettagli e sinceramente interessato a dare un segnale di innovazione. E’ chiaro che vuole tentare nuove strade. E le scelte recenti lo confermano”. Poi , il peso di essere la figlia del grande segretario del Pci che va a lavorare nell’azienda del fondatore del centrodestra “Io ho 63 anni, quando mio padre è morto ne avevo 24. L’anno venturo saranno 40 anni. E credo di poter rivendicare il diritto di essere valutata per quello che sono e per quello che faccio. Sono consapevole e felice di portare un cognome ancora oggi tanto amato. Un dono della vita essere stata sua figlia. Un’eredità onerosa che vivo con orgoglio. Ma poi come tutti devo essere chiamata a rispondere di ciò di cui solo io sono responsabile. Sono una donna di sinistra e lo sarò sempre. Anche se sono stata attaccata più dalla sinistra che dalla destra”.

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