Il golpe nel Niger, ultimo baluardo contro i jihadisti del Sahel. La Farnesina: 170 italiani nel Paese

27 Lug 2023 10:00 - di Redazione

È ancora molto fluida la situazione in Niger dove ieri in gruppo di militari ha tentato un golpe contro il presidente Mohamed Bazoum, eletto e in carica dal 2021, rinchiuso dai golpisti nella sua residenza di Niamey.

“La Farnesina, in stretto raccordo con l’Ambasciata italiana in Niger, continua a monitorare l’evoluzione della situazione politica e di sicurezza nel Paese, ove sono presenti circa 170 connazionali – scrive il Mae su Twitter. – Ambasciata operativa e Unità di Crisi attivata. Numero di emergenza: +39 06 36225”.

“Le conquiste ottenute faticosamente saranno salvaguardate. Ci penseranno tutti i nigerini che amano la democrazia e le libertà”, ha tweetato Bazoum dall’account ufficiale del presidente del Niger, ultimo baluardo ai jihadisti del Sahel.

Nella notte il colonnello Amadou Abdramane aveva fatto sapere che in Niger sono sospese “tutte le istituzioni”, chiusi i confini e coprifuoco dalle 22 alle 5.

“Le nostre forze di difesa e sicurezza – ha detto, Abdramane affiancato da nove uomini in divisa, leggendo una dichiarazione sulla tv Rtn – hanno deciso di porre fine al regime che conoscete”. “Tutte le istituzioni” sono sospese, ha affermato.

Secondo Radio France Internationale, tra i dieci uomini in divisa presenti nelle immagini si riconoscono due generali, il capo delle forze speciali (Cos), generale Barmou Batoure, e il vice capo di Stato Maggiore dell’esercito, generale Toumba.

Presenti rappresentanti di altri reparti dell’esercito nigerino. Grande assente, sottolinea Rfi, il generale Abdourahmane Tchiani, capo della guardia presidenziale.

Abdramane ha detto di parlare a nome del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp). Inizialmente non era chiaro, evidenzia l’agenzia Dpa, se stesse parlando a nome di tutto l’esercito dopo che ieri mattina la guardia presidenziale ha bloccato il presidente Mohamed Bazoum, eletto nel 2021, nella sua residenza di Niamey.

Mentre arrivano condanne al golpe da diversi Paesi del mondo, il ministro degli Esteri nigerino, Hassoumi Massoudou, si presenta come “capo del governo ad interim” e respinge il golpe annunciato in tv dal gruppo di militari.L.

“C’è un tentativo di colpo di Stato in Niger – ha scritto su Twitter, Hassoumi Massoudou. – Come altrove, questo atto da parte di ufficiali faziosi mira a minare la nostre libertà conquistate faticosamente, la nostra democrazia, i progressi che abbiamo fatto”.

Secondo Massoudou, “questa avventura con obiettivi nefasti fallirà perché si scontrerà con la protesta delle forze democratiche e progressiste in tutto il Niger”.

E, aggiunge, “come capo del governo ad interim invito tutti i democratici, tutti i patrioti a porre fine a questa avventura, pericolosa per il nostro Paese. Via la democrazia, viva il Niger”.

“Siamo le autorità legittime e legali”, ha affermato Massoudou, che, a France 24, ha ribadito che “il potere legale e legittimo è quello esercitato dal presidente eletto del Niger Mohamed Bazoum”, che “è in buone condizioni di salute”.

A Niamey, al momento prevarrebbe la “calma”, riferisce Radio France International e non ci sarebbero da segnalare movimenti particolari nelle caserme e la popolazione attende di vedere le evoluzioni.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato “con forza il cambio di governo incostituzionale in Niger” e si è detto “profondamente turbato per la detenzione del presidente Mohamed Bazoum e per la sua incolumità”.

L’appello a “tutti gli attori coinvolti in questo atto deplorevole” è “a rilasciare il presidente con effetto immediato e senza precondizioni”.

Il segretario generale, ha proseguito il portavoce Stéphane Dujarric, chiede “di porre immediatamente fine a tutte le azioni che minano i principi democratici in Niger” e “sollecita tutte le parti ad astenersi dalla violenza e a rispettare lo stato di diritto”.

Le Nazioni Unite, ha concluso, “sono solidali con il governo democraticamente eletto e la popolazione nigerina”.

Sulla vicenda del Niger intervengono oggi anche Parigi che “segue da vicino l’evoluzione della situazione” e “condanna con forza ogni tentativo di presa di potere con la forza” chiedendo di “ripristinare l’integrità delle istituzioni democratiche nigerine” e Washington.

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha chiesto il “rilascio immediato” del presidente nigerino Mohamed Bazoum.

“Chiediamo il rispetto immediato dello stato di diritto e della sicurezza pubblica”, ha detto ai giornalisti a Wellington durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri Nanaia Mahuta.

“Siamo molto preoccupati per gli sviluppi in Niger – ha aggiunto. – Ho parlato poche ore fa con il presidente Bazoum e ho chiarito che lo sosteniamo con forza come presidente democraticamente eletto del Paese”, ha aggiunto Blinken.

 

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