Il governo incassa il sì dell’Ue alla Zes unica per il Sud. Cos’è e perché è così importante

13 Lug 2023 17:01 - di Eleonora Guerra
zes sud

Semplificare, accelerare, rendere strutturale la “Decontribuzione Sud”. Il governo ha portato in Europa le proposte per favorire la crescita e la competitività del Mezzogiorno e ha ottenuto un primo significativo via libera all’istituzione di una Zona economica speciale (Zes) unica per tutta l’area e l’apertura di un dialogo sulla fiscalità che fa ben sperare. In particolare, i due temi sono stati al centro di un colloquio a Bruxelles tra il ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e la Vicepresidente esecutiva della Commissione europea e Commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager. L’esito dell’incontro è stato accolto con soddisfazione dal premier Giorgia Meloni.

Meloni: “La Zes unica costituisce un cambio di passo per l’economia del Sud”

“Molto bene la luce verde della Commissione europea alla creazione di una Zes unica per le Regioni del Sud”, ha commentato Meloni. “Lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro governo. Siamo però convinti – ha aggiunto – che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese”. “La Zes unica – ha quindi chiarito il presidente del Consiglio – va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del Sud. Bene anche l’apertura di un dialogo con la Commissione Ue per modificare e rendere permanente la misura della Decontribuzione sud, un intervento che il governo aveva già prorogato fino alla fine del 2023 e che si è dimostrato molto efficace”.

Cosa sono le Zes e perché il cambio di prospettiva è così importante

La proposta del governo italiano sulla Zes unica, accolta “positivamente” da Vestager, prevede il superamento delle attuali 8 zone economiche speciali già previste e istituite per rafforzare il sistema e sostenere la crescita e la competitività dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Le regioni interessate sono l’Abruzzo, la Campania, la Puglia, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. La proposta mira a estendere a tutto il Mezzogiorno le misure di semplificazione e accelerazione delle procedure approvative e autorizzative e di sostegno alle imprese per le Zes. Soddisfazione per il parere positivo della Commissione è stata espressa anche dai governatori e da categorie del territorio come Confindustria Puglia.

Fitto: “La Zes unica favorisce sviluppo e investimenti. Sono molto soddisfatto”

“Sono molto soddisfatto dell’incontro. Queste misure rappresentano importanti strumenti per accrescere l’attrattività e la competitività del Mezzogiorno d’Italia, riducendo i divari con il resto del Paese e dell’Ue”, ha commentato Fitto, spiegando che “la Zes unica rappresenta un’importante opportunità di sviluppo e di attrazione degli investimenti, che insieme all’utilizzo efficace delle risorse europee e nazionali, può rendere il Mezzogiorno d’Italia un riferimento importante non solo del nostro Paese ma di tutto il continente europeo”. “Si tratta di un vero e proprio volano decisivo per l’economia del Sud, dell’Italia e del Mediterraneo, capace di segnare una svolta per il rilancio anche in termini di rinnovata centralità dell’intera area”, ha proseguito il ministro, giudicando “positiva anche l’apertura del Commissario sulla misura Decontribuzione Sud, che si cercherà di rendere strutturale, dando così certezza normativa e temporale ad imprese e lavoratori”.

Semplificazione, certezza delle norme, programmazione: così il Mezzogiorno trova nuovo slancio

Gli strumenti di incentivazione legati alla Zes unica, spiega una nota del ministero per gli Affari europei, “saranno improntati a principi di certezza e stabilità del quadro normativo e di semplificazione procedurale, coprendo un orizzonte temporale più esteso rispetto agli attuali strumenti, in coerenza con i diversi strumenti di programmazione pluriennale europei e nazionali: Pnrr e relativo capitolo RePowerEU, la politica di Coesione e il Fondo di Sviluppo e Coesione”. Sul piano operativo, si estende a tutto il Mezzogiorno l’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e la riduzione di un terzo dei termini di conclusione dei procedimenti. Trasparenza ed efficienza dell’intero processo saranno assicurate attraverso uno “Sportello Unico Digitale”.

L’avvio del dialogo con l’Ue per rendere strutturale “Decontribuzione Sud”

Quanto a “Decontribuzione Sud”, in scadenza al 31 dicembre 2023, l’incontro a Bruxelles rappresenta l’avvio di un positivo confronto. “Come già fatto a fine 2022 quando, su impegno del governo, siamo passati dalla proroga semestrale a quella annuale, il governo – si legge ancora nel comunicato del ministero – intende promuovere un quadro normativo stabile pluriennale di riferimento per le imprese e per i lavoratori, al fine di sostenere l’occupazione nel Mezzogiorno, in particolare per le donne e i giovani. Su questo la Vicepresidente Vestager ha espresso la piena disponibilità della Commissione ad aprire un dialogo con il governo italiano per la trasformazione di questo strumento in una misura strutturale e permanente, rendendola al tempo stesso più orientata agli investimenti e andando così incontro alle necessità e alle sfide per la crescita economica del Mezzogiorno”.

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