Il Papa a un ragazzo trans: “Dio è sempre con noi, anche se peccatori”. Ma al giovane non basta
Il Papa è tornato ad affrontare il tema del rapporto tra la Chiesa e le persone Lgbt, invitando Giona, un ragazzo disabile e trans, a non arrendersi perché il Signore “ci ama come siamo”. L’occasione è stata una nuova puntata di Popecast, il Podcast di Vatican News in vista della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Oltre che con Giona, il Papa ha parlato con altri ragazzi in condizione di fragilità o disagio, tra i quali due detenuti, una ragazza affetta da disturbo bipolare, un ragazzo dipendente dai videogiochi. Per tutti il messaggio del Papa è stato lo stesso, benché calibrato sulle singole situazioni: non siete soli, non lasciate che le difficoltà prendano il sopravvento, perché Dio vi ama sempre e comunque.
Il Papa al ragazzo trans: “Dio cammina sempre con noi, anche nel caso fossimo peccatori”
“Il Signore sempre cammina con noi, sempre. Il Signore non ha schifo di nessuno di noi. Anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Il Signore non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio…”, ha detto Bergoglio rispondendo a Giona, che aveva raccontato che “coltivare una fede che sentissi davvero mia, mi ha aiutato ad accettarmi nel mio corpo disabile, atipico, a non sentirmi mai davvero solo neanche nelle difficoltà perché consapevole che chi mi conosce da prima che io sia, mai mi affiderebbe una croce troppo pesante per le mie spalle”.
I turbamenti di Giona rispetto alla fede e le rassicurazioni del Pontefice
Poi però è insorto il turbamento rispetto alla disforia di genere. “Quando ho preso consapevolezza di essere una persona trans avrei tanto preferito non credere… E quel corpo meraviglioso e perfetto in quanto opera Sua? Mi sentivo strattonato dalla dicotomia tra fede e identità transgender, entrambe braccia di uno stesso corpo, il mio!”, ha raccontato Giona, spiegando che le prime persone con le quali si è confidato hanno cercato di dissuaderlo, prefigurando “un cammino buio”, quello dei “disertori di Cristo”. “Mi sono sentito colpevole”, ha quindi concluso il ragazzo. “Dio ci ama come siamo, Dio ci accarezza sempre. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrenderti… Avanti…”, è stata la conclusione della risposta del Papa.
Il ragazzo trans a Open: “Dispiaciuto che il Papa abbia citato il peccato”
Secondo quanto riportato da Open, però, il ragazzo non sarebbe stato del tutto soddisfatto delle parole del Pontefice. Giona, infatti, parlando con il giornale, si sarebbe detto “contento di aver ricevuto una risposta da Francesco e, soprattutto, del suo ascolto che non è solo per me, ma per la comunità tutta”, ma sarebbe anche rimasto dispiaciuto per il riferimento al “peccato, come se portare con trasparenza la nostra identità nel mondo possa essere in qualche modo un errore”.
La linea di Bergoglio, tra accoglienza delle persone e condanna delle ideologie
Più volte il Pontefice ha rassicurato le persone Lgbt sull’amore incondizionato di Dio nei confronti di tutti, stigmatizzando anche chi, in seno alla Chiesa, si chiudeva, negando l’inclusione. Contemporaneamente, però, il Papa ha anche sempre espresso distinto la vita delle persone dalle ideologie, lanciando contro queste ultime moniti durissimi, fino a definire l’ideologia gender non solo “pericolosa”, ma anche gravata da “un fascino diabolico”.