Il Pd si lamenta ma in Rai comanda ancora con i vice: il caso di Chiocci sabotato al Tg1 dalla “zarina”
14 Lug 2023 17:25 - di Redazione
Ma quale assedio sovranista alla Rai, ma quale lottizzazione della destra: mentre a sinistra, con relative falangi social che trollano da mattina a sera, puntano il dito contro Pino Insegno o contro il direttore di Rainews Petrecca che accade veramente nelle stanze di Saxa Rubra? Il nuovo corso tanto sbandierato non si manifesta e viene ostacolato in ogni modo. Lo racconta oggi Il Giornale scrivendo di guerriglia al Tg1 per sabotare il nuovo corso «targato Chiocci».
E ciò nonostante il fatto che Gian Marco Chiocci, che si è insediato il 3 giugno scorso, si stia muovendo senza forzature. L’ex direttore di AdnKronos però – scrive Il Giornale – “sbatte contro la resistenza, in alcuni casi si tratta di un vero e proprio sabotaggio, di una struttura collaudata tutta con una matrice di sinistra. Alla testa della «falange armata» ci sarebbe, secondo voci interne raccolte dal Giornale, Costanza Crescimbeni. Un nome, una garanzia. Ribattezzata dai colleghi la «zarina del Tg1». Negli anni ha costruito un potere enorme, grazie alle sponde avute dai vari direttori, da Orfeo a Maggioni: tutti di provenienza Pd-M5s. Puntava, nell’ultimo giro di nomine, a incassare la guida del Tg3. Sogno svanito”.
Crescimbeni, che è vicedirettore vicario del Tg1, in pratica si limita a una guerra di logoramento. «Alla riunione del mattino il direttore dà le sue indicazioni su alcuni servizi. Ordini che al Tg1 delle 20 vengono molte volte disattesi. Le interviste e i servizi che riguardano i partiti di centrodestra, Lega, Fdi e Fi, rischiano di essere quotidianamente tagliati e sostituiti», rivela un alto dirigente Rai. I capi delle redazioni Esteri, Politica, Cultura rispondono tutti alla «zarina». “Un’azione di accerchiamento contro il nuovo direttore”, chiosa Il Giornale. Che infastidisce non poco i colleghi non allineati al Pd e che sperano in un rapido cambio di passo.