Il testamento di Berlusconi: Marina e Pier Silvio hanno il 53% di Fininvest. Lasciti a Fascina e Dell’Utri
Un testamento “semplice”, lo definisce chi ha avuto modo di vedere da vicino le ultime volontà dell’ex premier Silvio Berlusconi morto il 12 giugno scorso. Nessuno dei cinque figli deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest, precedentemente esercitato dal padre, ma Pier Silvio e Marina insieme raggiungeranno il 53% della holding, con quote paritarie. Nella disposizione testamentaria emergerebbe anche un lascito di 100 milioni al fratello Paolo, uno di pari valore alla compagna Marta Fascina e 30 milioni di euro per l’amico Marcello Dell’Utri.
Precedentemente sia Marina che Pier Silvio avevano il 7,65% ciascuno di Fininvest, oggi (post testamento) la loro quota è pari al 53%.
“Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi – aveva detto Pier Silvio presentando i palinsensti di Mediaset ieri – Ognuno fa il proprio mestiere, ma c’è una compattezza assoluta”. Certo, ha aggiunto, “comprendiamo quello che è stato scritto sui giornali, anche se, devo dire, un po’ mi ha turbato. Però ognuno fa il suo mestiere”.
«Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà». Così Silvio Berlusconi, nel suo testamento ringraziando i figli dopo aver dato le disposizioni che riguardano Marta Fascina e Marcello Dell’Utri, «per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me».