Inchiesta su La Russa jr: le testimoni non hanno visto versare droga nel drink offerto alla ragazza

13 Lug 2023 8:52 - di Redazione

Tante le zone d’ombra sulla vicenda di Leonardo La Russa, accusato di stupro da una ragazza milanese di 22 anni. Cruciale per gli inquirenti che indagano sulla presunta violenza sessuale è accertare se la ragazza, la sera del 18 maggio scorso, al momento del rapporto fosse cosciente e dunque consenziente.

La Russa, nessuno ricorda di aver visto versare qualcosa nel drink

Intanto affiora un primo dato. Nessuna delle quattro testimoni interrogate dai pm (compresa la ragazza che ha denunciato) ha detto di ricordare di aver visto Leonardo La Russa versare qualcosa nel bicchiere offerto in discoteca alla 22enne. Particolare riferito dalla ragazza (che ha confermato lo stupro) nella denuncia. La sua amica ha ripetuto più volte ai pm di averla vista perdere il controllo di sé subito dopo che il figlio del presidente del Senato le aveva dato il drink.

Il nodo dell’indagine: la presunta vittima era cosciente?

Ma i pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella mirano soprattutto a ricostruire se la ragazza ventiduenne fosse nelle condizioni di esprimere il consenso al rapporto con Leonardo, suo ex compagno di liceo,  richiesto dalla legge. Ora verranno ascoltati altri testimoni presenti nella discoteca Apophis dove la ragazza e la sua amica andarono a ballare dopo aver consumato cocaina. Importanti anche i contenuti dei cellulari sequestrati alla quattro ragazze al vaglio degli inquirenti.

Al vaglio le immagini della videosorveglianza

Cruciali,  per capire le condizioni della ventiduenne nel locale e nel tragitto dalla discoteca alla casa di La Russa, saranno le immagini delle telecamere di sorveglianza. Che però – come ricostruisce l’edizione milanese del Corriere della Sera, potrebbero non aver conservato la memoria di quella sera di quasi due mesi fa. Le telecamere dei privati, infatti, in base alla normativa sulla privacy, possono rimanere in archivio di regola solo 24 ore. Mentre la memoria degli impianti pubblici di sorveglianza a Milano vengono conservate 7 giorni.  Ma dai fatti alla denuncia (il 29 giugno) sono passati quaranta giorni.

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