Inquinamento elettromagnetico: Calabria prima regione a siglare un protocollo con i comuni

28 Lug 2023 15:26 - di Redazione
Occhiuto

L’inquinamento elettromagnetico è un’emergenza seria. E la Calabria è la prima regione italiana, dopo 22 anni dall’approvazione della legge 36, ad approvare un protocollo che investe i comuni e l’agenzia ambientale oltre che il Corecom ad intervenire concretamente. Ieri, la presidente Anci Rosaria Succurro, il commissario straordinario dell’Arpacal, Emilio Errigo e il Presidente del Corecom Calabria, Fulvio Scarpino hanno siglato l’intesa che prevede una serie di cose concrete e fondamentali per tutelare i cittadini dagli effetti della presenza, sempre più numerosa di antenne telefoniche sui tetti. Arpacal e Corecom faranno le loro valutazioni di competenza, mentre i comuni, attraverso una circolare Anci, si doteranno del piano che fissa i limiti per la presenza degli impianti nelle città. Un accordo fortemente voluto dal Presidente della Regione, a guida centrodestra, Roberto Occhiuto.

I danni da inquinamento elettromagnetico per la salute

danni alla salute possono essere di tipo specifico e localizzato, come tumori indotti in loco per innalzamento termico dei tessuti, come ad esempio il glioma studiato in relazione all’uso di cellulari. La revisione dello studio attesta un rischio più alto di quello precedentemente pubblicato. Oppure ci sono malattie di tipo organico, come le leucemie, ad esempio sotto indagine per gli effetti delle basse frequenze degli elettrodotti.

Il danno tumorale è stato associato al fatto che i campi elettrici e magnetici inibiscono la produzione di melatonina nella ghiandola pineale nell’uomo e nei ratti, noto fattore oncostatico.

La legge 36 e il protocollo firmato in Calabria

La legge quadro 36/01 norma le intensità dei campi elettromagnetici prevedendo limiti di esposizione, un valore di attenzione e un obiettivo di qualità. Per i campi ad alta frequenza (da 0,1 MHz a 300 GHz) il limite di esposizione previsto dal DPCM 8.7.2003 (G.U. n. 199) è compreso fra 20 V/m e 60 V/m a seconda della frequenza. La legge assegna ai comuni il compito di redigere una sorta di piano regolatore delle frequenze. Il protocollo firmato ieri esorta i sindaci ad agire assicurando lor il sostegno di Arpacal e Corecom. Una buona notizia, sperando che venga presto imitata dalle altre regioni

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