Italia-Usa, l’Atlantic Council: «La leadership di Meloni è forte. La Casa Bianca punti su di lei»»
Stati Uniti e Italia sono alleati più che mai e Joe Biden «dovrebbe cogliere la chance di sostenere l’avvio promettente» del premier Giorgia Meloni. È la sintesi di un’analisi che l’Atlantic council diffonde alla vigilia dell’arrivo a Washington del presidente del Consiglio, sottolineando i punti di contatto tra il governo italiano e l’amministrazione americana, in particolare per quanto riguarda Ucraina e Cina. Se «la politica del suo partito ha inizialmente causato molta incertezza e persino qualche preoccupazione su come il governo avrebbe affrontato la cooperazione transatlantica», per il think tank americano «quando si tratta di valutare la Meloni, la comunità transatlantica farebbe bene a fare i compiti a casa e ad abbracciare la sua leadership. Le sue azioni hanno chiaramente dimostrato un impegno pragmatico e inequivocabile basato sui valori per le relazioni transatlantiche. È quello che fa che conta, non quello che gli altri dicono di lei».
Giovedì Giorgia Meloni incontrerà Biden
Che cosa può aspettarsi Biden da Meloni nell’incontro di giovedì alla Casa Bianca sulle questioni più importanti? Innanzitutto la conferma dell’impegno in Ucraina. Secondo Valbona Zeneli, analista dell’Atlantic council, la premier «è stata inequivocabile nella sua posizione contro le autocrazie e ha sostenuto a gran voce l’Ucraina, con la chiarezza della sua posizione che contrasta con le posizioni talvolta più ambigue di altri partiti della coalizione». Poi c’è la questione del possibile ritiro dal memorandum sulla via della Seta, firmato dall’Italia – unico tra i Paesi del G7 – ai tempi del primo governo Conte. Un accordo, quello sulla Belt and Road Initiative (Bri), definito dalla stessa Meloni «un grande errore».
Il nodo del memorandum con la Cina
Un giudizio che gli Usa sperano possa tradursi nel mancato rinnovo del memorandum quando, a marzo prossimo, esso scadrà. Del resto, ricorda Zeneli, «con il 51 per cento degli italiani che nutre un sentimento negativo nei confronti della Cina, potrebbe essere più facile per la Meloni aderire a una decisione transatlantica coordinata sulla Bri». Infine, i rapporti economici tra Roma e Washington. «Anche il rafforzamento della cooperazione – spiega l’analista dell’Atlantic Council – dovrebbe essere una priorità, andando oltre i settori tradizionali in cui si concentrano maggiormente gli investimenti statunitensi, come l’industria manifatturiera, l’elettronica, le telecomunicazioni e i servizi. Italia e Stati Uniti – conclude – dovrebbero, ad esempio, contribuire a facilitare nuove collaborazioni nei settori dell‘intelligenza artificiale, della transizione energetica e della difesa».