La fiaba ci fa entrare nell’invisibile: a Villa Piccolo la due giorni dedicata all’immaginario fantastico

24 Lug 2023 8:37 - di Redazione

Infinitamente piccolo” è un festival dell’immaginario fantastico ideato da Fulvia Toscano, assessore alla cultura di Giardini-Naxos, che quest’anno è giunto alla sua terza edizione. Ospitato nel giardino incantato e incantevole di Villa Piccolo, la casa museo dove dimorarono, sulla collina che sovrasta Capo d’Orlando, i Piccolo di Calanovella, i tre fratelli figli di Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò. Agata Giovanna, che curava personalmente il giardino ordinando esemplari rarissimi dal Brasile come la Puya berteroniana, l’estroso Casimiro, esoterista e pittore, e il poeta Lucio. Nella villa fu spesso ospite il cugino dei Piccolo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che scrisse molte pagine del suo capolavoro, Il Gattopardo, proprio mentre era immerso nella fantastica quiete del parco della Villa. Un luogo particolarmente ispirato, dove Casimiro Piccolo, che coltivava interessi per la parapsicologia e per la teosofia, raccontava di poter incontrare nelle sue passeggiate notturne gnomi e folletti, infinitamente piccoli appunto, ma non abbastanza da non essere ritratti dal padrone di casa.

Quest’anno, dopo i saluti del presidente della Fondazione Piccolo Andrea Ciarello, nella prima giornata si è parlato di fiaba attraverso due autori votati alla ricerca dell’assoluto (Antoine de Saint Exupery e Cristina Campo) con gli interventi di Luciano Lanna, Alberto Samonà, Davide Brullo e Annalisa Terranova.

Si è detto che la fiaba è una via per ritrovare nell’adulto il fanciullo perduto, un cammino di iniziazione, che la fiaba è una “buona novella” che ci introduce in un mondo dove cambia l’ordine dei rapporti e l’ordinario si rovescia in straordinario, la fiaba è luogo di miracolo che ci mostra la trama simbolica del reale. E l’eroe di fiaba chi è? Scriveva Cristina Campo che è “colui che è certo di un’economia che racchiude tutti gli eventi e ne supera il significato come l’arazzo, il tappeto simbolico supera i fiori e gli animali che lo compongono.[…] il folle che ragiona a rovescio, capovolge le maschere, discerne nella trama il filo segreto, nella melodia l’inspiegabile gioco d’echi; che si muove con estatica precisione nel labirinto di formule, numeri, antifone, rituali comune ai vangeli, alla fiaba, alla poesia”.

Particolarmente interessante il viaggio tra le stelle con la guida dell’astrofisico Andrea Orlando. Nella seconda giornata del festival, a Ficarra (che ospita un piccolo ma molto curato museo della fiaba con ambientazione desunta dalle Mille e una notte) Rosanna Maranto ha parlato di quanto sia importante saper raccontare la fiaba, che assume rilievo fondativo se legata all’identità del territorio, sulla scorta del lavoro fatto dall’etnologo e studioso del folklore siciliano Giuseppe Pitré e di Laura Gonzenbach che si dedicò alla raccolta di racconti popolari siciliani trasmessi oralmente dalle donne.

Il giardino di Villa Piccolo ha infine ospitato un concerto di Antonella Ruggiero, accompagnata dall’orchestra sinfonica di Palermo, che hanno eseguito una scaletta di canzoni e musiche ispirati alla tradizione fiabesca oltre che tratte dal repertorio più noto di un’artista che continua con la sua voce straordinaria ad ammaliare il pubblico.

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