La Francia brucia, la rivolta arriva nel cuore di Parigi. Macron alle famiglie: tenete i giovani a casa

1 Lug 2023 9:08 - di Lorenza Mariani
Francia

La Francia brucia: la rivolta arriva al cuore di Parigi e segna nella scorsa notte, la quarta consecutiva di scontri e violenze, il suo apice di paura e caos. Un manifestante è morto cadendo dal tetto di un supermercato di Petit-Quevilly, in Normandia «nel quadro di un saccheggio» riferiscono fonti di polizia citate da Le Figaro. Al centro della capitale Place de la Concorde è stata evacuata. Il bollettino di guerra registra altre 994 persone fermate. E ancora 79 poliziotti feriti. Il presidente Macron, che ha lasciato in fretta il Consiglio europeo a Bruxelles per rientrare anticipatamente, ha lanciato un disperato appello «alla responsabilità a tutti i genitori, ai padri e alle madri di famiglia»: «Tenete i vostri figli a casa».

La Francia a ferro e fuoco. Macron alle famiglie: tenete i giovani a casa

L’uccisione di un poliziotto a un posto di blocco del 17enne Nahel a Nanterre ha innescato una bomba di rabbia e violenza che esplode ormai da quattro giorni consecutivi. Una tragica spirale di violenze in cui la rivolta si traduce in devastazione un po’ ovunque. E la furia dei manifestanti si scatena e diventa un attacco al cuore delle istituzioni contro tutti i simboli dello Stato: dalle carceri alle caserme. Dai municipi ai commissariati. Nel mirino anche le scuole, i supermercati e auto di privati incessantemente date alle fiamme. Le proteste sono diventate rivolta e hanno trasformato strade e piazze in trincee di fuoco battute dai blindati della gendarmerie. E il governo, a questo punto, non esclude di instaurare lo stato d’emergenza: la premier Elisabeth Borne ha fatto sapere che l’opzione non è più esclusa.

Le proteste si trasformano in rivolta: il Paese in ginocchio

Il governo annuncia il dispiegamento dei blindati della gendarmeria e annulla tutti i “grandi eventi”. Il ministro dell’Interno Darmanin chiede ai prefetti di fermare gli autobus e i tram in tutta la Francia a partire dalle 21. Allo stop a bus e tram segue l’allarme degli albergatori su una improvvisa «ondata di cancellazioni» su tutto il territorio nazionale. L’Onu chiede alla Francia di affrontare «seriamente i gravi problemi di razzismo e discriminazione sociale all’interno delle forze dell’ordine». E mentre lo stesso Darmanin incalza e tuona: «Vincerà la Repubblica, non i rivoltosi», il caos dilaga. Tra vandalismo e saccheggi, il quotidiano Le Figaro riferisce che durante i disordini alcuni giornalisti sono stati attaccati e feriti. Così, l’appuntamento di oggi in una moschea di Nanterre per i funerali del giovane ucciso dalla polizia, ora fa paura

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