La mano dei piromani dietro gli incendi. Lagalla: “Come atti mafiosi”. Occhiuto posta un video del drone
In Calabria i droni ne hanno colto uno sul fatto, in Sicilia e Puglia è l’entità del fenomeno a farsi indicatore: dietro gli incendi che stanno devastando il nostro Sud spesso c’è la mano dell’uomo. L’azione criminale dei piromani permane anche in questa estate così dominata dai temi dell’emergenza climatica, che è più aggravante che fattore scatenante delle fiamme. “Sono state giornate particolarmente ventose, non si esclude che possa esserci stato qualche incendio di origine dolosa, in questo senso sta indagando la magistratura e le forze dell’ordine, certo è che non sarebbe una novità”, ha spiegato ieri nella conferenza stampa dopo il Cdm il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci, che pure ha rimarcato nuovamente la necessità di affrontare con visione strategica la “tropicalizzazione del clima” con cui ormai si misura il nostro Paese.
Il piromane intercettato dai droni in Calabria
A denunciare con forza l’azione dei piromani e anche la presenza della criminalità organizzata che spesso si nasconde dietro la loro azione sono stati anche i responsabili dei governi locali. Roberto Occhiuto ha rilanciato sulla sua pagina Facebook il video del piromane individuato grazie ai droni, commentandolo con l’hashtag #tolleranzazero. “Le Forze dell’Ordine in questi giorni hanno arrestato numerosi piromani in tutta Italia. Non tutti lo sanno. I reati ambientali prevedono pene sino all’arresto”, ha scritto poi, richiamando l’articolo del codice penale che prevede che “chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da tre a sette anni”.
Lagalla: “Le autocombustioni sono rarissime. Dai piromani reati brutali come la mafia”
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che fronteggia la situazione più complicata e che ieri ha ricevuto anche una telefonata di solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sottolineato che “il caldo e il vento accelerano e facilitano la scelleratezza degli uomini perché una pluralità di focolai, come quella degli ultimi giorni, non può che essere in molti casi di origine dolosa”. “Palermo ha rischiato di essere vittima totale del fuoco nelle scorse 24 ore, le fiamme hanno lambito strutture e impianti sensibili oltre che pericolosi per i loro contenuti. Si tratta di un reato brutale e violento nei confronti della comunità palermitana esattamente come un atto mafioso”, ha chiarito Lagalla, ricordando che “mio padre che era ingegnere dei vigili del fuoco diceva che l’autocombustione non esiste, se non in casi rarissimi”.
Lo sfogo del sindaco di Vieste: “La nostra città vittima di un vile atto criminale”
“La nostra città è stata nuovamente vittima di vile atto criminale che ha portato alla distruzione di 250 ettari di bosco”, ha poi denunciato Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste, nel foggiano, quando finalmente ha potuto annunciare che il “tremendo incendio” che aveva investito il territorio e aveva portato anche all’evacuazione di tre strutture turistiche era stato domato. ”Grazie all’intervento dei volontari della Protezione civile di Vieste e di altri Comuni del Gargano, dei Vigili del fuoco, della Polizia locale e delle forze dell’ordine – ha aggiunto il primo cittadino – si è evitata una catastrofe”.