La Sicilia bombardata: Musumeci ricostruisce il dramma dei civili nell’isola tra il ’40 e il ’43
Ex presidente della Provincia di Catania, poi della Regione Sicilia e oggi ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci oltre ad essere un politico esperto è un appassionato di storia, con particolare riguardo alle vicende della sua terra. Dopo aver realizzato nel 2002 a Catania il Museo storico dello sbarco ha dato ora alle stampe il saggio La Sicilia bombardata, La popolazione dell’Isola nella Seconda guerra mondiale (1940-1943) edito da Rubbettino.
Il bilancio del conflitto in Sicilia
La Sicilia è stata la prima terra europea nella quale sono sbarcati gli Alleati e la prima parte d’Italia ad uscire dalla tragedia della guerra.
Il bilancio dei due anni e due mesi di guerra è stato molto pesante per i siciliani. Prima i bombardamenti terroristici sulle città, poi i combattimenti sul terreno, le uccisioni e le violenze contro la popolazione. In totale la conta delle vittime civili lambisce la paurosa cifra di 10mila morti.
Nei primi anni del dopoguerra il passaggio del conflitto lascerà in eredità all’Isola il reinserimento del potere locale mafioso, il vento separatista, la feroce repressione contro le proteste popolari per la fame e la resistenza civile degli agricoltori contro gli ammassi granari.
Le lacune della storiografia dominante
Per ricostruire il dramma vissuto dalla popolazione civile tra il 1940 e 1943, Nello Musumeci si affida ad una solida bibliografia, un paziente lavoro di ricerca nell’Archivio centrale dello Stato, negli archivi provinciali dei capoluoghi siciliani e negli archivi storici di Esercito, Aereonautica e Croce Rossa Italia.
Ampio spazio è poi riservato alle memorie lasciate dai testimoni diretti dei drammi che hanno colpito la loro città, il loro paese e loro famiglie.
Un libro come La Sicilia bombardata è utile a completare le lacune della storiografia dominante e, soprattutto dei media, che pongono l’accento sugli eccidi e gli atti di violenza compiuti dai tedeschi, tacendo o minimizzando le stragi e le distruzioni provocate dai bombardamenti angloamericani volti a colpire e terrorizzare la popolazione civile.
Il secondo conflitto mondiale è stato un’orribile e crudele «guerra totale» ma a quasi ottant’anni dalla fine della guerra occorre ridare dignità e memoria anche alle vittime delle bombe degli angloamericani.