L’odissea di Padre Fedele. Innocente ma ancora sospeso a divinis, vittima dell’ingiustizia
Se qualcuno proprio volesse fare un paragone con Enzo Tortora, divenuto ingiusto metro di comparazione, potrebbe dedicarsi a Padre Fedele Bisceglie. In realtà, don Francesco, visto che è stato espulso dall’ordine dei francescani 16 anni fa, anche se continua imperterrito a portare il saio e donare tutto ciò che ha ai poveri. La vita del frate ultras, icona del tifo calcistico anni ottanta, è stata distrutta nell’inverno del 2006 e non è bastata una piena assoluzione per riabilitarla, visto che ancora oggi è sospeso a divinis e non può dire messa.
L’arresto, l’esilio , l’infamia
Nell’inverno del 2006 la procura della Repubblica di Cosenza lo arresta per violenza sessuale ai danni di una monaca, Suor T. Un quadro accusatorio incredibile che finisce su tutti i giornali nazionali ed internazionali, con chat compromettenti. Padre Fedele, 70 anni all’epoca, obeso e sofferente di una patologia alla prostrata (che avrebbe reso quasi impossibile qualsiasi rapporto sessuale) viene sospeso. La sua opera di carità, l’Oasi francescana, che ospita 100 poveri e che è stata costruita raccogliendo centinaia di migliaia di euro di donazioni, gli viene privata dall’ordine francescano. Viene mandato in Umbria e rifiuta. A quel punto i francescani lo cacciano .
La condanna
Il processo in tribunale a Cosenza è un incubo. La Curia gli toglie anche il difensore e lui si affida a due legali, Franz Caruso( attuale sindaco di Cosenza) ed Eugenio Bisceglia, il cugino, che lo assisteranno gratis. Nove anni e tre mesi la condanna. La sentenza viene confermata in appello nonostante gli avvocati dicano ai giudici che c’è una carta tenuta nascosta dalla Procura che scagionerebbe il monaco.
La Cassazione e l’incredibile documento nascosto
Quel documento, però, lo trova la Cassazione che annulla la condanna e rimanda gli atti ad un’altra sezione della Corte di appello di Catanzaro. E stavolta è assoluzione piena. Confermata successivamente dagli ermellini. Il Pm che nascose quelle carte fu indagato ma poi prosciolto ed oggi continua tranquillamente a fare il suo lavoro. Padre Fedele( o don Francesco) diventa, nel 2016, assessore comunale nella giunta di centrodestra guidata da Mario Occhiuto. In una Chiesa in cui i pedofili sono ancora oggi in parte tollerati lui, assolto da tutto, non può dire Messa, confessare, impartire i sacramenti. A 86 anni ancora ha energie per aiutare gli ultimi. Portando quella croce che l’infamia gli mise addosso.