Marcello Foa vicino a un ritorno in Rai: “Repubblica” e “Stampa” gli lanciano già gli anatemi
Manca ancora la firma ma la trattativa sarebbe alla stretta finale. Marcello Foa, ex presidente Rai, è pronto a tornare a Viale Mazzini. Dovrebbe condurre il programma radiofonico che prenderà il posto di Forrest, la striscia di Luca Bottura e Marianna Aprile. Manca l’ufficialità, ma la cagnara dei siti quotidiani di sinistra si è già organizzata contro Foa, professionista serio ed equilibrato, ma che ha il peccato di non essere di sinistra. Già nel titolo Repubblica on line non lascia dubbi su come la pensa. “Torna il sovranista Foa”. Incipit: “Con il ritorno di Marcello Foa, stavolta nella veste di conduttore radiofonico, la Rai compie un deciso passo in avanti nel processo di radicale sostituzione inaugurato a Viale Mazzini tra anchor progressisti e volti (in questo caso voci) di provata fede sovranista”.
Foa in Rai? Parte la crociata di “Repubblica” anche se manca l’ufficialità
Il sito del quotidiano di Giannini si scatena. Parla di un “repulisti”, piangendo sulle sorti di Fabio Fazio, Lucia Annunziata, Massimo Gramellini, che – lo ricordiamo– se ne sono andati via per decisione personale; soprattutto frignando su “Insider” il programma di Roberto Saviano, “brutalmente cancellato”, si legge sul sito. “Manca giusto la firma sul contratto, ma la scheda programma è pronta e la collocazione già definita”, mastica amaro Repubblica. Parte subito la crociata un tantino delirante contro Foa: “L’ex presidente della Rai di rito salviniano. L’uomo che insultò il presidente Mattarella e che sui social nega l’emergenza climatica; pubblica articoli contro il figlio di Biden, strizza l’occhio a Putin; e attacca la preside di Firenze che aveva difeso i suoi studenti dalle aggressioni squadriste. Ora conquista una delle vetrine più pregiate di Radio1″. Uno spoloquio che dimostra già il livor preventivo. Il nuovo programma dovrebbe partire dalla seconda metà di settembre. Dal lunedì al venerdì, durata un’ora.
Marcello Foa, inizia il cannoneggiamento: “Sovranista, salvianiano”
Abituati a sinistra a considerare la Rai casa propria, Repubblica on line ne assorbe l’assunto. “Certo che il nuovo “illustre” conduttore riproporrà tutti i cavalli di battaglia cari a Salvini. Dal no al Mes alle campagne antivacciniste; fino all’ostilità contro migranti e comunità Lgbtq”. Insulti a profusione. Per loro conta l’appartenenza, non il curriculum, ineccepibile. Milanese, classe ’63, studente lavoratore, Foa aveva debuttato come giornalista in Svizzera. La svolta nel 1989, quando arrivò al Giornale. Nel 2012, è stato amministratore delegato della holding del «Corriere del Ticino», il giornale storico della Svizzera italofona. Nel frattempo iniziava una carriera da cattedratico. Ha fondato un Osservatorio del giornalismo e scrive un libro di successo, «Gli stregoni della notizia». Ma la Stampa mastica amaro: “La scelta di Foa riporta le lancette dell’orologio ai tempi della Rai giallo verde”, è l’anatema.