Operaio italiano morto per il caldo a Firenze: aveva la temperatura corporea a 43 gradi

14 Lug 2023 13:04 - di Vittorio Giovenale
Stefano Olmastroni, Firenze morto caldo

Sono in corso gli accertamenti della Asl e della procura a Firenze dopo il decesso di Stefano Olmastroni, 61 anni, lavoratore di una ditta di pulizie che è morto in un magazzino dove ci sarebbero state temperature elevate da caldo estremo.

Morto per il caldo: a Firenze temperature 39 gradi

La città per quasi tutta la settimana è sotto allerta rossa con picchi di 39°C di temperatura percepita. La vicenda del decesso è riportata dal quotidiano La Nazione e viene ipotizzato che la causa sia una sospetta ipertermia. La procura ha disposto l’autopsia. L’uomo si è sentito male intorno alle 15.30 di due giorni fa mentre con un collega lavorava nel magazzino di un consorzio agricolo. E’ stato soccorso subito poi il 118 lo ha trasportato all’ospedale di Careggi dove i medici gli hanno riscontrato una temperatura corporea di 43°C. Una serie di aggravamenti ha determinato il decesso. Le indagini medico legali devono anche stabilire l’eventuale relazione tra patologie già patite e il repentino peggioramento dato dal caldo torrido e asfissiante alle condizioni di salute del 61enne. Gli accertamenti mirano a stimare i livelli di temperatura e di afa dentro il capannone.

Stefano Olmastroni lavorava in una ditta di pulizie

Questa la ricostruzione del quotidiano La Nazione. Il malore che nel giro di poco tempo si rivelerà mortale colpisce Stefano Olmastroni avviene verso le 15,30 di due giorni fa. Alla stazione meteo Firenze Orto Botanico con 38,1 gradi registrati alle 14.45 (ora solare) viene registrato il picco delle temperatura. L’uomo in quel momento sta effettuando le pulizie con un collega all’interno di un magazzino. Improvvisamente, si accascia al suolo, ci si accorge subito che la situazione è disperata. Olmastroni viene trasportato da un’ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi, dove i sanitari gli riscontrano una temperatura corporea di 43 gradi. Gli sforzi disperati di medici e infermieri naufragano davanti alla precarietà delle sue condizioni.

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