Pantheon, il successo dell’iniziativa di Sangiuliano e le assurde proteste di alcuni attivisti
Pantheon vuol dire bellezza e mentre la decisione del ministro Sangiuliano di far pagare il biglietto per l’ingresso al grande edificio culturale sta riscuotendo un grande successo, allineando finalmente l’Italia ai Paesi europei nella gestione delle opere d’arte, emergono proteste di attivisti che chiedono l’aumento dei salari. Questa mattina un gruppo di attivisti e lavoratori della cultura dell’associazione Mi Riconosci, hanno pubblicato uno striscione al Pantheon .”Ci dicono che alzare i biglietti è necessario per pagare chi in questi luoghi lavora, ma è falso. I biglietti nei musei pubblici italiani sono i più alti d’Europa, ma i salari sono i più bassi in assoluto”, spiega in una nota l’associazione Mi Riconosci che denuncia in particolare “le condizioni del lavoro in appalto nei musei statali romani, uno dei settori a più alto tasso di sfruttamento in Italia con paghe da fame: dai €7 netti l’ora al Colosseo ai € 5,50 a Palazzo Barberini. Il Pantheon è una situazione ancora più grave: non solo si introduce un biglietto di ingresso, ma il Ministero pensa addirittura di fare a meno di lavoratrici e lavoratori, puntando su biglietterie solo online” conclude la nota.
Il successo dell’iniziativa del Pantheon e le bugie degli attivisti
L’iniziativa del ministro Sangiuliano , partita il 4 luglio, aveva fatto incassare oltre ventimila euro solo il primo giorno. “Consentitemi di avere un po’ di orgoglio. Questo è il sito museale più visitato in Italia, con nove milioni di visitatori. Il biglietto è abbastanza modico, appena 5 euro. Basti pensare che a Parigi anche a Les Invalides, dove c’è la tomba di Napoleone, si paga. Quindi non vedo perché noi non dovevamo far pagare” aveva dichiarato il titolare del dicastero della cultura. Finalmente anche l’Italia, che è il principale Paese del mondo come giacimenti culturali, ha intrapreso la giusta strada del ticket per visitare i musei. E ,a differenza di quanto sostengono gli attivisti di stamattina, i prezzi italiani sono notevolmente più bassi rispetto al resto d’Europa. Tanto per fare un esempio, la media di un biglietto per entrare negli Uffizi è di dieci euro, quella del Louvre di diciassette euro. Il ministro Sangiuliano ha avviato un’azione di netta discontinuità per il patrimonio artistico italiano, la cui manutenzione necessita di fondi che vanno reperiti ovviamente proprio dai biglietti . Che sono i meno cari d’Europa. La possibilità di avere nuove risorse cambierà anche i salari. Introdotti, bisogna ricordarlo, dai governi di centrosinistra.