Patrick Zaki, Meloni sente al-Sisi: “Grazia gesto importante e molto apprezzato in Italia”
Il premier Giorgia Meloni ha sentito oggi al telefono il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, “in particolare per ringraziarlo per la grazia concessa a Patrick Zaki, un gesto di grande importanza che è stato molto apprezzato in Italia”. A comunicarlo è una nota di Palazzo Chigi, che spiega come la telefonata “è stata anche un’occasione per approfondire alcuni temi bilaterali e per fare un punto in vista della Conferenza sullo sviluppo e migrazioni di domenica a Roma dove l’Egitto sarà rappresentato dal primo ministro Madbouly”.
Nella telefonata tra al-Sisi e Meloni non solo la grazia a Patrick Zaki
“Entrambi i leader”, ha comunicato ancora la Presidenza del consiglio, hanno “espresso l’auspicio di poter presto avere una occasione di incontro”. Già nel messaggio con cui ieri aveva commentato la grazia a Zaki, Meloni aveva voluto rivolgere un ringraziamento ad al-Sisi, ricordando di non aver mai smesso di porre la questione e sottolineando di aver sempre riscontrato da parte del presidente egiziano “attenzione e disponibilità”.
Un’occasione per parlare anche delle relazioni bilaterali
È stata poi la presidenza egiziana a riferire che al-Sisi ha evidenziato “l’importanza di rafforzare le relazioni strategiche e la cooperazione tra i due Paesi”, manifestando la volontà di proseguire “il coordinamento e la consultazione con l’Italia” su vari dossier di interesse reciproco, dalla sicurezza all’economia, con l’obiettivo di “contribuire a mantenere sicurezza e stabilità in Medio Oriente, nel Mediterraneo e nel continente africano“.
Tajani sulla grazia a Zaki: “Risultato della credibilità dell’Italia”
Anche la telefonata di oggi, dunque, conferma come la liberazione di Zaki sia frutto di un costante lavoro di dialogo e diplomazia, che va letto nell’ambito di una più ampia capacità di costruire relazioni. Con l’Egitto, ma non solo. “Il governo italiano è credibile, l’Italia è credibile. Non abbiamo strillato né minacciato, abbiamo soltanto fatto lavorare intelligenza e diplomazia e ottenuto il risultato migliore”, ha detto a Diario del Giorno su Rete 4, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, facendo riferimento anche al caso di Alessia Piperno, che era “detenuta in Iran nelle carceri dei Pasdaran”. “Credo che la politica debba agire così per raggiungere risultati”, ha proseguito Tajani, per il quale le polemiche sollevate contro il governo quando Zaki è stato condannato erano “inutili” e sollevate “da chi non sa cosa dire”.
Zaki ricevuto dall’ambasciatore italiano al Cairo
“Non voglio fare polemiche, voglio solo dire che abbiamo lavorato sodo”, ha tagliato corto il ministro, respingendo anche le illazioni su un presunto “scambio” tra la grazia a Zaki e le indagini sulla morte di Giulio Regeni. “Zaki era da liberare e su Regeni dobbiamo avere il maggior numero possibile di notizie sulle persone sospettate dell’omicidio del giovane ricercatore”, ha spiegato il titolare della Farnesina, chiarendo che “continuiamo a lavorare, chiediamo sempre le stesse cose, stiamo continuando a interloquire con l’Egitto e continuiamo a darci da fare per ottenere anche altri risultati”. Il rientro di Patrick Zaki in Italia è atteso “nelle prossime ore”, ha confermato poi Tajani, senza sbilanciarsi sul “dove e quando”. “Vedremo”, ha risposto a una domanda sul tema. Intanto, il giovane oggi è stato all’ambasciata italiana al Cairo, dove ha incontrato l’ambasciatore.