Primo caso West Nile a Parma in un donatore di sangue. Zanzare e trasfusioni: ecco come si trasmette

13 Lug 2023 14:50 - di Redazione
West Nile

Mentre in Italia si ridimensiona l’allarme colera scoppiato in Sardegna – il ceppo batterico isolato negli scorsi giorni nel paziente di Arbus (Oristano) non appartiene alle tipologie responsabili della maggior parte delle epidemie da colera – si riaccende il caso Weste Nile, un virus isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile da cui prende il nome. Un virus oggi diffuso non solo in Africa, ma anche in Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ebbene, è di oggi la notizia di un «primo caso confermato di infezione da Wnv nell’uomo dall’inizio della sorveglianza. Un contagio segnalato in un donatore di sangue nella Provincia di Parma.

L’Iss rende noto un primo caso di infezione da West Nile

A segnalarlo sul proprio sito è l’Istituto Superiore di Sanità, che fa anche sapere che «salgono a 14 le Province con dimostrata circolazione di Wnv in vettori e animali, appartenenti a 5 Regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna». Allertando peraltro sul rischio di una «circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti, in aumento nelle prossime settimane». Come avverte sempre l’Iss, allora, è bene sapere che i serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.

Segnalato in un donatore di sangue nella provincia di Parma

Non solo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono i trapianti di organi. Le trasfusioni di sangue. E la trasmissione madre-feto in gravidanza. Va detto inoltre che la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Mentre il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini. E in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Come si trasmette il virus del West Nile, dalle trasfusioni ai trapianti, e non solo

Quest’anno, prosegue sempre l’Iss aggiornando sulla situazione, «la stagione di trasmissione di malattie da parte di insetti ha avuto un inizio precoce in Italia. La circolazione del virus West Nile, infatti, è stata confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese già nel mese di maggio 2023 – spiega l’Iss –. Sono state di conseguenza attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate. Recentemente anche l’Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute».

Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive

Pertanto, sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, «sebbene ad oggi non siano stati notificati casi confermati di infezione nell’uomo da virus West Nile contratti nei mesi di aprile e maggio 2023, è possibile che la circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti possa aumentare nelle prossime settimane». Anche perché. come rileva e precisa l’Iss, quest’anno nel nostro Paese «si sono verificate emergenze idro-geologiche per eventi climatici estremi in diverse Regioni Italiane. Dal 15 maggio 2023 una forte ondata di maltempo sta interessando in particolare numerose province dell’Emilia-Romagna, dove si sono registrate esondazioni e frane (dati dipartimento della Protezione Civile)».

West Nile: incubazione e sintomi

Non solo trapianti e trasfusioni, dunque riaccendono l’allarme sul West Nile. «Inondazioni, esondazioni ed alluvioni – insiste e conclude l’Iss – sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive. Incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia. E come i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro Paese». Detto ciò, sul suo sito l’Iss spiega dinamica e tempistica del contagio. Specificando che «il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni. Ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario».

Come si manifesta l’infezione da West Nile

E ancora. «La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana. E possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera. Nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta. Arrossamento degli occhi. Mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave».

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