Purgatori, l’autopsia: problemi cardiovascolari tra le cause della morte. Altri accertamenti a settembre

27 Lug 2023 8:30 - di Redazione
Purgatori

Si terranno venerdì 28 luglio alle 10 i funerali di Andrea Purgatori, il giornalista scomparso il 19 luglio scorso. Le esequie saranno celebrate nella Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, a Roma, mentre oggi è prevista la camera ardente in Campidoglio. Dai primi risultati che emergono dall’autopsia disposta dalla procura di Roma emergerebbe che la causa della morte è da attribuire a un problema cardiopolmonare. Sarebbe esclusa invece la possibilità che sia stata un’infezione a causare il decesso. L’esame autoptico è stato svolto dal professor Luigi Marsella dell’Università di Tor Vergata e i risultati dovrebbero arrivare verso fine agosto. Secondo i pm, sono gli esami sui prelievi a rappresentare l’elemento fondamentale per accertare il quadro clinico di Purgatori e le cause della morte.

Purgatori, i primi esiti dell’autopsia. A settembre altri accertamenti

L’autopsia, disposta dalla procura, è stata richiesta dai familiari dell’ex inviato del Corriere della Sera. L’obiettivo è quello di accertare se la malattia diagnosticata a Purgatori fosse stata sbagliata, e di conseguenza anche le cure cui è stato sottoposto. Al momento nel fascicolo degli indagati sono stati scritti i nomi di due professori della clinica privata Pio XI: Gianfranco Gualdi e Claudio Di Biasi. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Nel frattempo, proseguono le audizioni dei testimoni. A quanto si apprende sarà necessario un approfondimento, rinviato al 6 settembre, delle analisi da compiere su un inspessimento rilevato al cervello. 

Purgatori, l’autopsia ha confermato la presenza di metastasi in tutto il corpo

Nella denuncia i familiari di Purgatori hanno chiesto che venga fatta luce sulla correttezza della diagnosi refertata al giornalista e delle cure apportate. Rimane il dubbio relativo alle condizioni cerebrali del giornalista. Da un lato il professor Gianfranco Gualdi, radiologo della clinica Pio XI, convinto della presenza di metastasi cerebrali. Dall’altro diversi specialisti fra i quali il dottor Alessandro Bozzao collega della Sapienza che smentì la diagnosi. Ssostenendo come vi fossero invece «diffuse ischemie cerebrali». Per questo la famiglia ha presentato una denuncia per verificare se fosse stata errata la diagnosi di metastasi cerebrali e sbagliate, di conseguenza, le successive cure. L’autopsia ha confermato la presenza di metastasi in tutto il corpo, a riprova che il tumore da cui era stato aggredito Purgatori, si era esteso dai polmoni al resto del corpo. Se il male avesse assalito anche il cervello è da accertare: servirà altro tempo per rispondere al quesito.

L’idea di uun museo su ustica dedicato alla memoria del giornalista

Intanto c’è chi pensa di dedicare uno spazio al ricordo di Andrea Purgatori nel museo per la memoria di Ustica. A lanciare questa proposta, avanzata al sindaco e al Comune di Bologna, è Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage: “C’è un legame profondo tra la sua esperienza umana e giornalistica e la strage di Ustica, che impone di ricordarlo proprio vicino a quel relitto del Dc9 Itavia che in tanti anni ha descritto chiedendo giustizia”, leggiamo su Rainew. Quella del 1980 fu una vicenda sulla quale il giornalista ha sempre cercato la verità conducendo inchieste e approfondimenti che portarono a riaprire il caso.

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