Rai: ecco i nuovi vicedirettori all’insegna del pluralismo. Ma “Repubblica” e “Stampa” parlano di “assalto”

26 Lug 2023 8:58 - di Paolo Cortese
Rai

Rai per tutti, all’insegna del pluralismo. Il Cda di viale Mazzini ha nominato i nuovi vicedirettori delle testate giornalistiche. Senza escludere sensibilità “diverse”. Entrano il Pd, con 15 nomine, e i cinquestelle con tre. Per i pentastellati le scelte sarebbero state fatte personalmente da Giuseppe Conte e dal portavoce storico, Rocco Casalino.

I nuovi vicedirettori Rai

Un lungo elenco che parte dal Tg1, con Elisa Anzaldo (che ha avuto la meglio su Maria Luisa Busi, e su Anzaldo la Schlein si sarebbe impuntata: «Serve ricambio»); Costanza Crescimbeni, Grazia Graziadei, Senio Bonini e gli altri: Francesco Primozich, Incoronata Boccia, Mariarita Grieco. In un mix tra sinistra, destra e pentastellati. Per il Tg2, Alfonso Samengo, Massimo D’Amore, Fabrizio Frullani, Elisabetta Migliorelli, Carlo Pilieci, Maria Antonietta Spadorcia. Per Radio1 e Gr Simona Grossi, Ivano Liberati, Carlo Albertazzi, Francesco De Vitis, Ilaria Maria Sotis (quota dem e Schlein l’ha preferita a Trevisi, ex portavoce di Enrico Letta); Maria Teresa Torcia, Giovanna Cardone. Per Rai Parlamento Francesca De Martino, Susanna Petruni, Anna Piras, Lucia Duraccio e Annamaria Baccarelli. Per Rai Sport torna Auro Bulbarelli, con lui Marco Lollobrigida, Riccardo Pescante, Massimiliano Mascolo e Stella Bruno.

I nomi dei cinquestelle e le parole di Sergio

I cinquestelle stavolta hanno abbandonato la tentazione dell’Aventino portando a casa diverse nomine. Senio Bonini diventa vice al Tg1. Milena Pagliaro caporedattore centrale con delega al politico (vale più di  un vicedirettore) al Tg2. A RaiNews, sempre quota stellata, Cristina Prezioso. A Rai Sport, Stella Bruno. A Rai Parlamento la vice stellata è Lucia Duraccio. In un’intervista a Il Messaggero, l’ad di viale Mazzini, Roberto Sergio, ha sottolineato come la nomina dei vicedirettori abbia rispettato tutti i criteri di pluralismo , con un “60 % di presenza femminile”

La sinistra “chiagn e fotte” e Montanelli

Pd e cinquestelle portano a casa le nomine ma la sinistra, attraverso i giornali di riferimento, costruisce la narrazione di una destra pigliatutto. Indro Montanelli, pochi mesi prima di morire, scrisse sul Corriere un memorabile articolo sulla tendenza “chiagn e fotte” della politica italiana citando le discussioni avvenute a Versailes durante i lavori del trattato. Il grande giornalista toscano raccontava di come il primo ministro francese Clemenceau soffrisse di prostatite. Il nostro Vittorio Emanuele Orlando si mise a piangere in continuazione per il trattamento riservato all’Italia. Clemenceau guardandolo( scrisse Montanelli), esclamò: ” Ah! Se potessi p…are come piange lui!”.

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