Rai, per Saviano “epurato” il Pd snobba la Vigilanza e invoca l’Antimafia: che c’azzecca?
È come se uno pretendesse di comprare una spigola dal tabaccaio o un pacchetto di Nazionali dal pescivendolo. È quel che ha fatto il Pd chiedendo, attraverso l’ex-ministro Andrea Orlando, una discussione sulla cancellazione del programma di Roberto Saviano dal palinsesto Rai in commissione Antimafia e non, come sarebbe stato logico, in quella che vigila sul servizio pubblico radiotelevisivo. «Che c’azzecca?», avrebbe detto l’Antonio Di Pietro dei tempo d’oro. Già, che c’azzecca? Niente, ma tant’è: il Pd vuole trasformare una decisione aziendale nel terreno di uno scontro politico ad alta intensità propagandistica. Il tutto sulla base di un sillogismo simil-aristotelico: Saviano è il simbolo della lotta alla mafia, ergo chi lo esclude dal palinsesto è oggettivamente complice di boss, picciotti e padrini.
La proposta è del dem Andrea Orlando
E poiché nel frattempo la stampa progressista ha ribattezzato affettuosamente la Rai in TeleMeloni, è fin troppo chiaro dove si annidi il capo dei capi. Senza trascurare che la patata bollente lanciata da Orlando cadrà nelle mani di Chiara Colosimo, anche lei meloniana ma soprattutto presidente dell’Antimafia parlamentare. Basta e avanza per capire dove e come i dem vogliano andare a parare. Certo, ci dovrebbero almeno spiegare perché Saviano sia rientrato in palinsesto in un virtù di scelte aziendali per poi uscirne in forza di diktat politici. Se così, quando Saviano era in avrebbero dovuto ringraziare il governo. Invece tutti zitti, salvo sbraitare oggi che è out.
Ora Saviano può tornare alla condizione di martire
In realtà, Orlando e compagni sanno benissimo che l’autore di Gomorra è entrato e uscito dalla programmazione in virtù di quelle che l’ad Rai Roberto Sergio ha presentato come «scelte aziendali». Esattamente come il giornalista Filippo Facci, per il quale nessuno si è strappato i capelli. Per Saviano, invece, la sinistra scomoda addirittura l’Antimafia, quasi a volerne sancire l’intangibilità e l’esenzione dal giudizio cui invece sono sottoposti i comuni mortali. A guardar bene, non v’è viatico migliore per un aspirante martire. Proprio così: Rai per Rai, al tempo del centrodestra è assai più redditizio figurare tra gli epurati che nei palinsesti.