Rivolta in Francia, un miliardo di danni alle imprese. La raccolta fondi per l’agente supera il milione
Secondo notte relativamente tranquilla in Francia dopo la rivolta scoppiata nelle banlieue per la morte di Nahel, il 17enne ucciso da un poliziotto a un posto di blocco a Nanterre. Oggi il presidente Emmanuel Macron riceverà all’Eliseo i 220 sindaci diventati simbolo della resistenza dello Stato contro i violenti, in particolare dopo la spaventosa aggressione contro la casa e la famiglia di Vincent Jeanbrun, primo cittadino di L’Haÿ-les-Roses, un centro poco a sud di Parigi. Macron, nella tarda serata di ieri, inoltre, ha fatto visita alla polizia insieme al ministro dell’Interno Gérald Darmanin. Una conferma del segnale di fermezza che già era arrivato schierando per la notte 45mila agenti. Intanto si fa la conta dei danni, che sono ingentissimi per imprese e istituzioni, e il Paese si spacca sulla raccolta fondi per l’agente che ha sparato e che ha superato di gran lunga quella per la famiglia di Nahel: un milione a fronte di 200mila euro.
Macron schiera 45mila agenti per la notte. E va a trovare quelli di Parigi
Durante la visita agli ufficiali di polizia di stanza nella zona nord di Parigi, Macron e Darmanin si sono a lungo soffermati a parlare con gli agenti, esprimendo “gratitudine per la loro incrollabile dedizione e riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel preservare la pace e la stabilità” e assicurando il sostegno del governo alle forze dell’ordine impegnate in questi giorni difficili a garantire la sicurezza dei cittadini.
La Francia conta i danni della rivolta: un miliardo per le imprese, 20 milioni per i trasporti
Secondo l’autorità dei trasporti nella regione parigina de l’Ile-de-France, citata da Le Parisien, i danni per i trasporti pubblici ammontano a 20 milioni di euro. In un’intervista allo stesso quotidiano, Geoffroy Roux de Bézieux, dirigente del Medef, principale associazione degli imprenditori francesi, ha poi stimato i danni alle imprese in almeno un miliardo di euro, senza contare il danno d’immagine per il turismo. Secondo i suoi dati, oltre 200 negozi sono stati completamente saccheggiati, 300 agenzie bancarie distrutte, 250 tabaccherie sono state prese di mira. Sono stati attacchi “con una violenza assoluta. È stato rubato tutto, anche i registratori di cassa, prima di mettere a fuoco per distruggere”, ha detto.
Ma il presidente della Confederazione dei tabaccai, Philippe Coy, ha fornito numeri ancora più alti: ben 429 bar-tabacchi sono stati vandalizzati, di cui 170 nell’Ile-de-France. “È una desolazione, una costernazione. Perché se la prendono con noi? Perché distruggono il nostro lavoro quando siamo qui per accogliere tutti i francesi? È un caos totale”, ha detto a Bfmtv.
La raccolta fondi per l’agente supera il milione di euro
A far discutere però in questo momento è soprattutto la raccolta di fondi lanciata per il poliziotto che ha sparato a Nahel. Secondo il primo ministro Elisabeth Borne e secondo molti osservatori “non aiuta alla pacificazione”. “Il fatto che all’origine di questa colletta vi sia una persona vicina all’estrema destra non contribuisce alla pacificazione”, ha detto Borne, citata dai media francesi. Secondo la prima ministra spetterà alla giustizia pronunciarsi sulla legalità di questa raccolta di denaro, che avrebbe ormai superato il milione di euro, diventando un indicatore dei sentimenti della Francia rispetto alla rivolta. Una richiesta di fermare la colletta è giunta anche a GoFundMe, la piattaforma sulla quale si sta svolgendo: la raccolta è “conforme alle condizioni di utilizzo, poiché i fondi saranno versati direttamente alla famiglia”.