Rogo del Corano in Svezia, il Papa: “Disgustato da queste azioni. La libertà d’espressione è altro”

3 Lug 2023 12:43 - di Agnese Russo
rogo corano

”Mi sento indignato e disgustato da queste azioni”. Anche il Papa condanna il rogo del Corano, avvenuto in Svezia e al centro di una sollevazione del mondo islamico, e non solo, dentro e fuori dal Paese. In un’intervista al giornale degli Emirati Arabi, Al-Ittihad, rilanciata anche da Vatican News, il Pontefice ha sottolineato che “qualsiasi libro considerato sacro dai suoi autori deve essere rispettato per rispetto dei suoi credenti, e la libertà di espressione non deve mai essere usata come scusa per disprezzare gli altri, e permettere questo va rifiutato e condannato”.

Il Papa condanna il rogo del Corano in Svezia

“La nostra missione – ha quindi aggiunto il Pontefice – è trasformare il senso religioso in cooperazione, fratellanza e atti concreti di bene”. Oggi, ha proseguito, “abbiamo bisogno di costruttori di pace, no di istigatori dei conflitti. Abbiamo bisogno di vigili del fuoco, non di piromani. Abbiamo bisogno di predicatori, di riconciliazione, non di persone che minacciano la distruzione. O costruiamo il futuro insieme, o non ci sarà futuro”.

L’ondata di indignazione per la manifestazione autorizzata da Stoccolma

Il rogo del Corano è avvenuto la settimana scorsa nei pressi della principale moschea del centro di Stoccolma, nel giorno in cui i musulmani celebravano l’Eid Al-Adha, la Festa del Sacrificio. Inizialmente bloccata, la manifestazione messa in scena da un uomo di origine irachena, era stata poi autorizzata dalla polizia, dopo che il promotore aveva vinto un ricorso in tribunale. A gennaio c’era stato un precedente che aveva visto protagonista il politico di estrema destra Rasmus Paluden. Allora, come nei giorni scorsi, le manifestazioni hanno scatenato un’ondata di indignazione e ripercussioni diplomatiche sulle trattative della Svezia per entrare nella Nato. Ankara, già contraria, infatti, a gennaio colse l’occasione per rompere i negoziati.

La rabbia di Erdogan contro “l’arrogante popolo occidentale”

“Insegneremo all’arrogante popolo occidentale che non è libertà di espressione insultare i valori sacri dei musulmani. Voglio che si sappia che come Turchia non ci piegheremo mai alla politica della provocazione o alla politica della minaccia”, ha detto in occasione del nuovo rogo il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Coloro che hanno commesso queste “provocazioni” e coloro che “le consentono con il pretesto della libertà di espressione e chiudono un occhio davanti a questa malvagità, così come coloro che hanno commesso questo crimine, non raggiungeranno i loro obiettivi”, ha aggiunto il leader turco, annunciando che la Turchia continuerà a “rispondere nel modo più forte possibile fino a quando le organizzazioni terroristiche e i nemici dell’Islam non saranno combattuti con determinazione”.

Una reazione diplomatica è giunta anche dall’Iran, che ha bloccato la nomina dell’ambasciatore in Svezia, mentre disordini davanti alle ambasciate ci sono stati tanto a Teheran quanto a Baghdad e manifestazioni di protesta si sono registrate in altri Paesi musulmani, dal Pakistan all’Indonesia. Ed è di oggi la notizia della convocazione, da parte del ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita dell’ambasciatrice svedese a Riad.

Lo strabismo dell’Ue: condanna il rogo del Corano, ma su Gesù drag queen tace

La stessa Unione europea, poi, ha condannato l’accaduto attraverso la portavoce per gli Affari esteri, Nabila Massrali. Una presa di posizione condivisa dal capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan, che ha chiarito di considerare anche lui il rogo del Corano una “cosa ‘offensiva, irrispettosa, un chiaro atto di provocazione’. Non ricordo però – ha aggiunto – alcuna presa di posizione da parte di questa portavoce o di altri gerarchicamente più in alto di lei nell’area Affari Esteri dell’Ue, quando nella sede stessa del Parlamento europeo, non in una pubblica via, dal 2 al 5 maggio scorso, si è tenuta una mostra fotografica che includeva un Gesù circondato e abbracciato da ‘discepoli’ in tenuta sado-maso e una Ultima Cena in cui ancora Gesù appare vestito da donna con tacchi a spillo, circondato da discepoli in tenuta da drag queen”. “Ci fosse stato un sussulto della signora Massrali, o del suo superiore Josep Borrell, la condivisibile condanna apparirebbe più credibile e non una risposta alle proteste violente contro il gesto di Stoccolma. Come se chi non attua proteste violente – ha concluso l’esponente di FdI – non meritasse attenzione da parte di questa Commissione europea”.

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