Salario minimo, FdI inchioda l’opposizione alle sue contraddizioni. Foti: “Finora siete stati su Marte?”
Perché la sinistra non ha approvato il salario minimo negli anni in cui ha governato? Perché oggi ha tutta questa fretta se comunque la loro proposta di legge rinvia a fine 2024 l’applicazione del provvedimento? La spaccatura del fronte sindacale è l’unità delle forze di rappresentanza cui auspica l’opposizione? Intervenendo in Aula nel dibattito sul salario minimo, il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, ha inchiodato la sinistra a tutte le contraddizioni della sua battaglia per il salario minimo, che appare molto più orientata alla propaganda che alla lotta alla povertà dei salari. Per questo la maggioranza ha chiesto un rinvio di 60 giorni, che consenta di riportare il confronto sulla concretezza dei temi e, anche, dei rischi connessi all’introduzione per legge di una soglia minima di retribuzione.
Rizzetto: “Vogliamo dare risposte adeguate e dignitose, non strumentali e inattuabili”
La legge dell’opposizione sul salario minimo è arrivata in Aula dopo che in Commissione non è potuto procedere sull’esame degli emendamenti e al conferimento del mandato alla relatrice, Marta Schifone. “Come maggioranza stiamo lavorando per perfezionare le nostre proposte”, ha spiegato il presidente della Commissione Lavoro, Walter Rizzetto, sottolineando che “il tema dei salari è nella nostra agenda politica”. “Vogliamo dare risposte adeguate e dignitose ai lavoratori, non strumentali e inattuabili”, ha aggiunti l’esponente di FdI, tornando a indicare la strada maestra nell’estensione dei “contratti collettivi nazionali maggiormente applicati a tutti i settori, con un focus sulle gare alla migliore offerta anche e non solo nell’alveo della Pubblica Amministrazione oltre che alla detassazione dei premi produttività”.
La necessità che sia la contrattazione a stabilire l’entità del salario minimo
“Ribadisco che devono essere le associazioni datoriali e i sindacati, la contrattazione, a stabilire l’entità del salario minimo. Non può essere la politica – ha avvertito il presidente della Commissione Lavoro – a stabilire per legge il valore di un salario minimo legale, altrimenti si rischia, in particolare nei casi in cui ci sono contratti che prevedono soglie minime più alte, di introdurre un meccanismo al ribasso”. Rizzetto, poi, ha ricordato che nei lunghi anni di governo del centrosinistra una proposta sul salario minimo non è mai stata calendarizzata. “Quindi – ha ironizzato – alla sinistra e ai 5 Stelle le idee vengono quando non governano”.
Foti a Pd e M5S: “Fino a qualche mese fa vivevate su Marte?”
Argomenti già esposti dalla maggioranza nel corso di questi giorni di dibattito politico e ripercorsi anche da Foti nel corso del suo intervento in Aula. Foti, infatti, ha ricordato a sua volta che né M5S né Pd nei loro anni di governo hanno approvato leggi contro il lavoro povero e che, dopo averci messo “240 giorni per presentare una proposta unitaria”, ora pretendono una risposta immediata da parte della maggioranza. “In 21 giorni pensavate che la maggioranza avrebbe raccolto le vostre esigenze? Io non so se fino a qualche mese vivevano su Marte, dato che questo problema non lo hanno risolto”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, auspicando che “qualora dovessimo trovare un punto d’incontro, come mi auguro, sul tema, nessuno salga sul balconcino, perché è una contraddizione in termini brindare alla fine della povertà e poi fare una legge per il lavoro povero”.
FdI inchioda l’opposizione alle sue contraddizioni sul salario minimo
Quanto al merito della proposta dell’opposizione Foti ha ribadito quanto scivoloso possa essere fissare per legge una soglia minima di retribuzione, mettendo anche l’opposizione di fronte alle varie contraddizioni della proposta dai tempi di applicazione, spalmati da qui a 500 giorni e rispetto ai quali dunque non si capisce dove sia l’impossibilità di rinviare il confronto a dopo la pausa estiva, agli effetti che ha già prodotto sul fronte sindacale, spaccandolo. Temi affrontati anche nel corso di un’intervista al Giornale.it, nella quale ha ricordato che “l’aumento delle buste paga dei lavoratori è una priorità per FdI che infatti ha agito, fin dall’inizio della legislatura, su questo campo a partire da un taglio record del cuneo fiscale”. “Quanto al salario minimo – ha spiegato Foti – occorre tener conto che in Italia il 97% dei contratti nazionali sono sottoscritti dalle maggiori organizzazioni sindacali e la nostra contrattualistica viene invidiata da tutta Europa”.
“E allora la strada maestra, se si vogliono realmente superare le attuali storture e arrivare a un salario dignitoso per tutti i lavoratori, è quella di estendere ‘erga omnes’ i contratti nazionali di settore maggiormente applicati, oltre alla diminuzione della pressione fiscale e contributiva. Solo in questo modo verrebbero meno i contratti pirata. Quanto alla misura proposta dalle opposizioni non quantifica i fondi necessari per la sua realizzazione e prevede l’entrata in vigore il 15 novembre 2024. Insomma – ha concluso Foti – per il Pd e soci, gli ‘schiavi’, così come li chiama Schlein, possono attendere altri 500 giorni”.